PO 217 – Potenziale ruolo antifibrotico del Canakinumab: risultato di uno studio in vitro condotto su cellule epiteliali del tubulo renale e stellate epatiche

Autori: Simona Granata (1), Valentina Masola (1), Antonio Lupo (1), Gianluigi Zaza (1).

Affiliazioni: Unità di Nefrologia, Dipartimento di Medicina, Università degli Studi di Verona

BACKGROUND: Diversi fattori biologici possono innescare il fenomeno della transizione epitelio-mesenchimale (EMT) nelle cellule epiteliali renali ed epatiche, ma l’intricato network biologico coinvolto non è ancora completamente chiaro. In particolare, non è evidente il ruolo dell’IL-1β.

SCOPO DELLO STUDIO: Valutare il ruolo dell’IL-1β nella genesi del processo pro-fibrotico EMT-mediato e studiare l’azione della sua inibizione farmacologica (attraverso il canakinumab) in un modello in vitro di cellule renali (HK-2) ed epatiche (LX2-stellate).

METODI: Entrambi i citotipi sono stati trattati con TGF-β (20 ng/ml) o IL-1β (10 ng/mL) per 6 o 24h in presenza o meno di Canakinumab (5 μg/ml). Western-blot e immunofluorescenza sono stati utilizzati per misurare i livelli proteici dei principali marker di EMT (α-SMA, FN, VIM e falloidina). L’analisi dell’espressione genica di MMP2 e MMP9 è stata effettuata mediante RT-PCR, l’attività enzimatica con zimografia e la motilità cellulare con scratch assay.

RISULTATI: L’espressione proteica di α-SMA, FN, VIM, e falloidina risultava significativamente aumentata dopo il trattamento con IL-1β sia nelle HK-2 che LX-2 raggiungendo livelli paragonabili a quelli indotti dal TGF-β. Analogamente risultava incrementata l’espressione genica e l’attività enzimatica di MMP2. Nessun effetto era evidente dopo somministrazione di IL-1β su MMP9 nelle HK-2, contrariamente alle LX-2 dove abbiamo registrato un aumento del livello di mRNA. Nelle HK-2 l’IL-1β induceva un aumento della mobilità cellulare. Il canakinumab inibiva tutti questi effetti in entrambi i modelli cellulari.

CONCLUSIONI: I nostri risultati dimostravano che l’inibizione farmacologica dell’IL-1β era in grado di ostacolare lo sviluppo di EMT in cellule renali/epatiche contribuendo versomilmente ad ostacolare la genesi del danno cronico.

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