PO 140 – Ferro sucrosomiale orale versus sodio ferrigluconato endovenoso nei pazienti emodializzati: focus sul mantenimento dei valori di emoglobina e sullo stato ossidativo

Autori: Reggiani F (1), Cucchiari D (1), Colombo G (2), Milzani A (2), Dalle Donne I (2), Badalamenti S (1)

Affiliazioni: (1) Humanitas Research Hospital, Rozzano (MI), (2) Università Statale degli Studi di Milano, Milano

Introduzione

La terapia marziale endovenosa è associata a un aumentato stress ossidativo negli emodializzati. Tuttavia, il ridotto assorbimento gastrico di ferro in questa popolazione ha limitato l’introduzione di alternative orali. La recente introduzione del ferro sucrosomiale potrebbe cambiare questo paradigma, poichè il suo assorbimento è indipendente dall’epcidina.

Materiali e metodi

In 25 pazienti emodializzati la terapia marziale con gluconato ferrico endovenoso (62,5 mg/settimana) è stata cambiata a terapia orale con ferro sucrosomiale (30mg per seduta dialitica). I valori di emoglobina, i parametri di ossidazione, gli indici infiammatori e il profilo marziale sono stati misurati mensilmente dal momento del cambio per tre mesi.

Risultati

Le caratteristiche basali sono mostrate nella tabella 1. I valori di emoglobina si sono mantenuti stabili a 3 mesi, tuttavia si è assistito ad una riduzione dei valori di ferritina e sideremia (tabella 2). Una riduzione non significativa dei parametri di ossidazione e degli indici infiammatori è stata rilevata (tabelle 2 e 3).

Conclusioni

La somministrazione di ferro sucrosomiale permette il mantenimento dei valori di emoglobina a 3 mesi, tuttavia la riduzione   delle riserve marziali mostra come una dose maggiore settimanale sia verosimilmente necessaria nella popolazione emodializzata. È stata rilevata inoltre una tendenza alla riduzione dei valori di ossidazione e infiammazione, da validare con un periodo di osservazione più lungo.

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