Autori: N. Palmieri, L. M. Di Leo, F. S. Stefani, M. Righetti, M. A. Prencipe, K. Amar, A. Scalia, S. Bisegna
Affiliazioni: U.O.C. Nefrologia e Dialisi, P.O. “Uboldo” di Cernusco sul Naviglio (MI), ASST Melegnano e Martesana
Introduzione
Una buona gestione del catetere venoso centrale per emodialisi rappresenta uno degli obiettivi principali degli operatori sanitari di nefrologia e dialisi in quanto il CVC rappresenta spesso l’unico accesso fruibile nella cura del paziente con insufficienza renale terminale da sottoporre a emodialisi.
Materiali e Metodi
Nel 2017 è stato completato presso il nostro centro l’aggiornamento del protocollo di gestione del CVC già in uso, secondo le ultime innovazioni proposte dalle più recenti linee guida, e ne è stata avviata la applicazione. Inoltre, atttraverso una raccolta dati, è stato proseguito il monitoraggio dell’incidenza delle infezioni catetere correlate, con lo scopo di migliorare, o mantenere, i già buoni risultati registrati negli anni precedenti (< 1 infezioni/paziente/1000 giorni catetere) sia per le infezioni CVC correlate con batteriemia, sia per le infezioni CVC relate dell’emergenza cutanea.
Risultati
I dati ottenuti nel 2017 hanno mostrato un tasso di infezioni stabili ed in linea con il “gold standard” di riferimento delle infezioni già in precedenza rilevate (< 1 infezioni/paziente/1000 giorni catetere).
Infatti, il numero complessivo di infezioni/paziente/1000 giorni catetere, già di per sé soddisfacente, ha mostrato una ulteriore riduzione del tasso da 0.9 a 0.6 (2016 vs 2017) infezioni/paziente/1000 giorni catetere con batteriemia (grafico 1), e da 0.9 a 0.73 (2016 vs 2017) infezioni/paziente/1000 giorni catetere a livello dell’exit-site (grafico 2).
Conclusioni
I risultati emersi dalla raccolte dei dati hanno dimostrato che una corretta applicazione ed un costante monitoraggio del protocollo per la gestione del CVC in dialisi riducono significativamente l’incidenza di infezioni nei pazienti emodializzati portatori di CVC sia per le infezioni CVC relate con batteriemia, sia per le infezioni dell’exit-site.