PO 133 – L’esercizio fisico intradialitico migliora la qualità di vita del paziente emodializzato: esperienza di un singolo centro

Autori: Valeria Lupo (1), Giovanni Valeno (2), Antonino Teri (1), Morena Schirone (1), Giulia Godeas (1), Adelaide Di Lorenzo (1), Maria Ktena (1), Giuseppe Stefano Netti (1,3), Andrea Santamato (2), Maurizio Ranieri (2), Giovanni Stallone (1), Giuseppe Grandaliano (1).

Affiliazioni: (1) UO Nefrologia Dialisi e Trapianti, Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche, Università di Foggia, Foggia (Italy); (2) Patologia Clinica e Centro di Medicina Molecolare, Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche, Università di Foggia, Foggia (Italy); (3) UO Medicina Fisica e riabilitazione, Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche, Università di Foggia, Foggia (Italy).

Un programma di allenamento intradialitico della durata di 6 mesi è stato condotto, in pazienti emodializzati cronici in buon compenso emodinamico e in assenza di patologie muscolo-scheletriche, al fine di valutarne gli effetti sull’adeguatezza dialitica, la prestazione fisica e la qualità della vita.

A tale scopo sono stati selezionati 4 pazienti sottoposti, nelle prime due ore di ogni seduta emodialitica trisettimanale, ad allenamento con cicloergometro da letto, che registrava la durata dell’esercizio e il numero di pedalate. All’inizio (T0) e alla fine dello studio (T6) tutti i pazienti sono stati sottoposti a visita fisiatrica, 6-minute-walking-test, test isocinetico e KDQOL-SF. Esami ematochimici e adeguatezza dialitica (spKt/V) sono stati eseguiti mensilmente.

Al termine del periodo di studio è stato osservato un aumento della durata dell’esercizio (da 5,0±4,5 min al T0 a 45,0±13,5 min al T6), del numero di pedalate/minuto (da 57,5±9,4 al T0 a 71,5±7,7 al  T6; p<0,03), un miglioramento della capacità funzionale (da 365,2±39,3 m al T0 a 432,2±48,3 m al T6; p<0,01) e della performance muscolare. I valori del KDQOL-SF risultavano essere significativamente più alti al T6 rispetto al T0 nelle sottoscale dei sintomi, funzionamento fisico, ruolo fisico e dolore, con aumento del sonno per la riduzione dei crampi nelle ore successive alla dialisi. L’incremento del spKt/V al T6 non risultava statisticamente significativo rispetto al T0, cosi come le variazioni degli altri parametri ematochimici analizzati.

In conclusione, l’applicazione di un programma di esercizio fisico agisce positivamente sulla qualità della vita, sulla capacità lavorativa, sul benessere psicofisico del paziente emodializzato aumentandone l’autostima ed il senso di benessere e di indipendenza.

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