PO226 – Heat Shock Protein 90 contribuisce ai processi di fibrosi e infiammazione indotti dall’ Indossil solfato nei fibroblasti renali

Autori: Daniela Verzola, Samantha Milanesi, Chiara Barisione, Silvano Garibaldi, Michela Saio , Annalisa Carta, Daniela Picciotto, Francesca Costigliolo, Francesca Viazzi, Giacomo Garibotto
Affiliazioni:  Clinica Nefrologica, Dialisi e Trapianto- Università di Genova e Policlinico San Martino, Genova

Una ipotesi recente è che le “tossine uremiche” rappresentino per il rene uno stimolo profibrotico e proinfiammatorio molto potente ai quali le cellule renali, compresi i fibroblasti, partecipano sia come produttori di citochine e matrice sia  come bersaglio. L’indossilsolfato (IS) può raggiungere concentrazioni sieriche elevate nei pazienti con malattia renale cronica (MRC). Nelle cellule si lega al recettore aryl hydrocarbon, la cui attività è regolata dall’Heat shock protein 90 (HSP 90). HSP90 è una proteina implicata nell’infiammazione e nella fibrosi di molti organi, tra cui il rene, e l’ utilizzo di suoi inibitori è potenzialmente in grado di fermare tali processi, come è stato dimostrato nell’aterosclerosi e nel cuore.

Lo scopo del nostro lavoro è quello di valutare gli effetti dell’ IS sull’espressione di HSP 90, fibrosi e infiammazione in fibroblasti renali.

Materiali e Metodi: Fibroblasti renali di ratto (NRK-49F) sono stati trattati per 1-24 ore con IS (20 uM). Dopo tale tempo abbiamo valutato l’induzione di stress ossidativo (Colorazione con diclorofluoresceina e lettura al citofluorimetro), l’espressione di MCP1, collagene 1 e TGF-B (real time PCR), l’attivazione di via di segnale intracellulare (Western Blot) (Smad2, p38). Le stesse molecole sono state studiate dopo blocco con 17 AAG (5 uM).

 

 

Bibliografia:

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