CO 35 – VERSO UNA STRATIFICAZIONE GENETICA DEL RISCHIO VASCOLARE: IL POLIMORFISMO GENETICO TCF7L2 rs7903146 PREDICE IL RISCHIO DI SVILUPPARE EVENTI CORONARICI MAGGIORI DOPO TRAPIANTO DI RENE

Autori: Merlotti G (1), Quaglia M (1), Musetti C (1), Genazzani AA (2), Cargnin S (2), Cena T (3), Cantaluppi V (1), Terrazzino S (2)
Affiliazioni:  (1) Dipartimento di Medicina Traslazionale, Nefrologia e Trapianto di Rene, Università del Piemonte Orientale, Novara, Italia, (2) Dipartimento di Scienze del Farmaco e Centro di Ricerca Interdipartimentale di Farmacogenetica e Farmacogenomica (CRIFF), Università del Piemonte Orientale, Novara, Italia, (3) Unità di Statistica Medica e Epidemiologia del Cancro, Università del Piemonte Orientale e CPO Piemonte, Novara, Italia

INTRODUZIONE

La malattia cardiovascolare (CVD) è comune nei pazienti sottoposti a trapianto renale (KTR) e la malattia coronarica (CAD) da sola rappresenta una causa importante di morbilità/mortalità ed è caratterizzata da caratteristiche infiammatorie uniche. CVD e CAD risultano influenzate sia dai fattori di rischio specifici correlati al trapianto sia dalla precedente esposizione al milieu uremico pertanto il modello di rischio di Framingham sottovaluta il rischio di CV nella popolazione trapiantata e una percentuale significativa di eventi cardiaci si verificano in pazienti non diabetici senza alcun fattore di rischio tradizionale. Il gene TCF7L2 codifica per il fattore di trascrizione TCF-4, che regola la proliferazione cellulare e la differenziazione attraverso il percorso di segnalazione Wnt e nella popolazione generale, l’allele “T” del polimorfismo TCF7L2 rs7903146 C>T è associato ad un’aumentata incidenza di diabete mellito, tuttavia il suo ruolo nel condizionare la malattia cardiovascolare è dibattuto.  Abbiamo quindi studiato la sua associazione con gli eventi coronarici maggiori (MACE) in una coorte di trapiantati renali con basso rischio cardiovascolare a priori, non diabetici (KTRs)

MATERIALI E METODI

Studio retrospettivo di coorte monocentrico su KTRs che sono stati trapiantati nel nostro centro negli ultimi 15 anni. Esclusi pazienti con diabete pre-trapianto e censurati al momento della diagnosi quelli che hanno sviluppato diabete post-trapianto. Sono state raccolte le principali variabili cliniche e demografiche, concentrandosi sulla storia e la terapia pre-trapianto, sui fattori di rischio per la malattia vascolare e le variabili correlate al trapianto. Il DNA genomico è stato estratto da sangue periferico.

RISULTATI

Abbiamo incluso 506 pazienti (età: 52,4 ± 12,2 anni, 64,4% maschi), di cui il 95.3% è stato sottoposto a KTx da donatore deceduto in terapia con tacrolimus (90,9%), micofenolato mofetile (MMF) o acido micofenolico (MPA) (94,4%) e steroide (82,6%) (Tabella 1). Il polimorfismo rs7903146 sembra condizionare il rischio di MACE: la prevalenza a 5 anni era 0,8% nei pazienti col genotipo “CC”, 7,2% nei pazienti “CT” e 9,7% nei pazienti “TT” (p<0,001). rs7903146 ​​è risultato un predittore indipendente di MACE in un modello di regressione multivariata di Cox (Tabella 2) (per ogni allele T, HR:2.99, 95%CI:1.62-5.52, p<0.001), insieme a pregressi eventi ischemici cardiovascolari (HR:8.69, 95%CI:3.57-21.16, P<0.001), DGF (HR:2.42, 95%CI:0.98-5.95, p=0.056) e mismatch-HLA (HR:1.55, 95%CI:1.00-2.43, p=0.053). L’introduzione del polimorfismo rs7903146 in un modello basato su queste variabili cliniche ne ha fortemente aumentato il potere predittivo per MACE (p=0.003)

CONCLUSIONI

Il risultato principale di questo studio è che il polimorfismo TCF7L2 rs7903146 C> T sembra essere associato fortemente e indipendentemente con MACE post-trapianto in KTR non diabetici, in modo allele-dipendente. L’ inclusione dell’analisi genetica per questo polimorfismo in un modello predittivo può rendere più accurata la stratificazione del rischio cardiologico del candidato al trapianto renale, soprattutto nella popolazione dei pazienti non-diabetici senza evidenti fattori di rischio tradizionali

Bibliografia:

Lascia un commento