INFEZIONI CORRELATE A CVC IN EMODIALISI: ESPERIENZA DI UN SINGOLO CENTRO

Razionale

Le infezioni, e tra esse quelle correlate a CVC (CRBSI), contribuiscono in maniera determinante alla morbidità ed alla mortalità dei pazienti in emodialisi. Secondo le linee guida internazionali la gestione delle CRBSI dovrebbe basarsi sulle caratteristiche epidemiologiche delle CRBSI stesse in ogni centro dialisi (Vanholder et. al. 2010 [1] (full text)). Lo scopo del nostro lavoro è stato di esaminare nel nostro Centro, per l’anno 2015, l’incidenza, le sedi dei CVC coinvolti ed i microorganismi responsabili delle CRBSI.

Casistica e metodi

Nel 2015 hanno effettuato almeno una seduta emodialitica presso il nostro centro dialisi 177 pazienti portatori di 212 CVC, per un periodo di osservazione di 20821 giorni-catetere (mediana: 21 giorni-catetere, RANGE:1-365). Le sedi dei CVC sono distribuite come mostrato in Figura 1. La presenza di infezione “bloodstream infection” (BSI) è stata definita dall’associazione tra febbre e/o incremento degli indici di flogosi ed emocoltura positiva. La diagnosi di CRBSI e probabile CRBSI (p-CRBSI) è stata effettuata secondo le linee guida IDSA 2001 (Mermel et. al. 2001 [2] (full text)). Sono state inoltre registrate le seguenti caratteristiche cliniche dei pazienti al momento dell’infezione: età, ricovero, diabete mellito, immunodepressione (malattia oncoematologica o terapia immunosoppressiva in corso).

Risultati

Delle 27 BSI diagnosticate, 16 sono CRBSI (11) o p-CRBSI (5), con un’incidenza di 0,77 casi/1000 giorni-catetere. I CVC tunnellizzati (t-CVC) giugulari sono risultati associati a minore incidenza di CRBSI rispetto ad altri tipi e sedi di CVC (Figura 2). Le figure 3 e 4 mostrano rispettivamente i principali patogeni coinvolti e le caratteristiche cliniche dei pazienti al momento dell’infezione. 13 casi di CRBSI e p-CRBSI sono causati da batteri GRAM+, 10 dei quali meticillino-resistenti (MR). I 3 casi di CRBSI sostenuta da GRAM- coinvolgono due pazienti ricoverati e uno immunodepresso (affetto da malattia oncoematologica). Le 11 infezioni non CRBSI (n-CRBSI) coinvolgono per lo più pazienti ricoverati (10/11) e/o immunodepressi (6/11); 9 di queste sono causate da GRAM-.

Conclusioni

Le CRBSI sono la causa più frequente di BSI nella popolazione considerata; il t-CVC giugulare ha un più basso rischio infettivo rispetto alle altre tipologie di CVC. Nel sospetto di CRBSI, in considerazione dell’alta frequenza di infezioni da patogeni GRAM+ MR, riteniamo indicato l’uso di Vancomicina quale terapia empirica. Tuttavia, in caso di paziente ricoverato o immunodepresso, sarebbe opportuno impostare anche una copertura antibiotica per i GRAM-, in considerazione dell’alta probabilità che l’infezione sia n-CRBSI e sia sostenuta da patogeni GRAM-.