INTRODUZIONE
Le complicanze infettive rappresentano la principale causa di morbidità e mortalità nell’immediato post-operatorio nei pazienti sottoposti a trapianto renale (Rubin RH – 1993 [1], Fishman JA – 1998 [2]). La difettosa risposta immunitaria dell’ospite legata alla terapia immunosoppressiva e l’esposizione a patogeni acquisiti in ambiente ospedaliero e comunitari sono responsabili della maggior parte delle infezioni nel paziente trapiantato. In aggiunta, le infezioni possono derivare dal donatore o dal liquido di perfusione dell’organo (LP). La contaminazione del LP rappresenta infatti una potenziale causa di infezioni anche gravi come l’arterite micotica. Tuttavia, se l’indicazione alla terapia antibiotica preventiva (PE-T) in caso di contaminazione fungina del LP è utile nel prevenire l’infezione nel ricevente (Matignon M – 2008 [3] (full text)), non è ancora del tutto noto se la PE-T riduce il rischio di infezione in caso di contaminazione batterica del LP.
Scopo dello studio retrospettivo è stato di valutare l’incidenza di contaminazione del LP e di infezioni ad esso associate nel paziente trapiantato di rene. E’ stato valutato inoltre l’impatto della PE-T in caso di contaminazione batterica del LP sul rischio infettivo.
PAZIENTI E METODI
Sono stati analizzati retrospettivamente i dati microbiologici di 290 LP ed i dati clinici e di laboratorio dei rispettivi riceventi di trapianto renale da donatore multiorgano presso il nostro centro da gennaio 2010 a dicembre 2012. I pazienti sono stati monitorati dal punto di vista clinico e laboratoristico per almeno 2 mesi post-trapianto. Sono stati inoltre raccolti i dati relativi all’età donatore e del ricevente, il sesso, il tipo di terapia immunosoppressiva, la terapia antibiotica di profilassi ed il tempo di ischemia fredda. I campioni di LP sono stati ottenuti prima della fase di preparazione a banco dell’organo ed inoculati in contenitori per emocoltura (BacT/Alert®, BioMerieux) per l’analisi microbiologica.
Tutti i riceventi sono stati trattatati con terapia antibiotica ad ampio spettro ev (PAP) iniziata il giorno dell’intervento chirugico e proseguita per almeno 7 giorni. Da gennaio 2010 a dicembre 2011 è stata impostata PE-T in caso di contaminazione del LP sia in presenza di batteri che di funghi in accordo con i risultati dell’antibiogramma ed indipendentemente dalla presenza o meno di segni di infezione. Da gennaio 2012 in considerazione dell’incremento dell’incidenza di patogeni multi resistenti identificati nel nostro ospedale legati all’elevata “pressione antibiotica” la PE-T non è stata impostata in caso di contaminazione batterica del LP. Tuttavia, i riceventi di trapianto con LP contaminato sono stati strettamente monitorati dal punto di vista clinico e laboratoristico per almeno 20 giorni post-trapianto. La PE-T è stata invece impostata prontamente in caso di LP contaminato da funghi. Al fine di valutare l’impatto della PE-T sul rischio di infezioni i pazienti con LP positivo per batteri sono stati suddivisi in 3 gruppi: gruppo 1 (n=52) pazienti con contaminazione del LP da parte di batteri resistenti alla PAP e trattati con PE-T; gruppo 2 (n=28) pazienti con patogeni nel LP sensibili a PAP e gruppo 3 (n=21) pazienti con batteri nel LP resistenti a PAP non trattati con PE-T. La durata media della PE-T è stata di 11,5±4 giorni. Gli antibiotici utilizzati nella PE-T sono riportati in Tabella 1.
Tab. 1 Schemi antibiotici utilizzati nella terapia preventiva (PE-T)
Tipo antibiotico |
No, (%) |
Fluorochinoloni |
23 (44.2) |
Fluconazolo |
9 (17.3) |
Meropenem |
6 (11.5) |
Teicoplanina |
5 (9.6) |
Vancomicina |
3 (5.7) |
Caspofungin |
2 (3.8) |
Piperacillina/tazobactam |
1 (1.9) |
Amoxicillina-clavulanato |
1 (1.9) |
Cefalosporine |
1 (1.9) |
Co-trimoxazolo |
1 (1.9) |
RISULTATI
Le caratteristiche demografiche e relative al trapianto della popolazione di pazienti trapianti studiata sono riportate in Tabella 2.
Tab. 2 Caratteristiche dei donatori e dei riceventi e dati relativi al trapianto.
LP contaminato (n=101) |
LP non-contaminato (n=189) |
|
Donatori |
||
Età, anni |
61.3±13.9 |
59.7±15.3 |
Tempo ischemia freddo, ore |
16.4±3.8 |
15.8±4.2 |
Riceventi |
||
Età, anni |
55.7±11.6 |
54.8±11.5 |
Sesso, (M/F) |
69/32 |
129/60 |
ID-Induzione, No. (%) |
||
Timoglobuline |
7 (7) |
3 (1) |
Basiliximab |
100 (99) |
186 (98) |
Rituximab |
2 (2) |
0 |
ID-Mantenimento, No. (%) |
||
Tacrolimus |
88 (87.1) |
142 (75.1) |
Ciclosporina |
9 (8) |
35 (18) |
Micofenolato mofetil |
77 (76.2) |
133 (70.3) |
Everolimus |
5 (5) |
17 (9) |
Azatioprina |
0 |
3 (1) |
Steroidi |
98 (97) |
182 (96.3) |
ID: terapia immunosoppressiva. Le variabili continue sono espresse come media±deviazione standard
101/290 LP sono risultati contaminati da uno o più organismi determinando un’incidenza complessiva di 34,8%. Gli organismi prevalentemente isolati sono stati gli Stafilococchi 51/101 (50.4%), la Candida albicans è stata isolate nel 4,9% dei LP contaminati, Tabella 3. In 4/101 (3.9%) riceventi con LP contaminato lo stesso batterio isolato nel LP è stato riscontrato nelle urine (3 E. Coli, 1 Staphylococcus epidermidis). Tuttavia, solo in un caso il breve spazio temporale tra il trapianto e l’infezione urinaria e il profilo di sensibilità del batterio (E. Coli) dimostrato dall’antibiogramma deporrebbero per un’infezione trasmessa dal LP. Non sono state riscontrate differenze significative nel numero di infezioni associate a LP contaminato né nei markers clinico-laboratoristici di infezione tra i 3 gruppi di pazienti.
Tab. 3. Patogeni isolati nei 101 LP contaminate.
Patogeni isolati nel LP |
Incidenza, No. (%) |
Staphylococci |
51 (50.5) |
Staphylococcus aureus |
4 (3.9) |
Staphylococcus epidermidis |
22 (21.7) |
Staphylococcus hominis |
14 (13.8) |
Staphylococcus haemolyticus |
3 (2.9) |
Staphylococcus warneri |
2 (1.9) |
Staphylococcus capitis |
2 (1.9) |
Staphylococcus lugdunensis |
1 (0.9) |
Staphylococcus simulans |
1 (0.9) |
Staphylococcus cohnii |
1 (0.9) |
Staphylococcus saprophyticus |
1 (0.9) |
Escherichia Coli |
17 (16.8) |
Enterococcus faecalis |
6 (5.9) |
Pseudomonas aeruginosa |
5 (4.9) |
Acinetobacter baumani |
1 (0.9) |
Klebsiella pneumoniae |
3 (2.9) |
Candida albicans |
10 (9.9) |
Altri patogeni |
19 (18.8) |
Altri patogeni:Streptococcus mitis(2), gram positive cocci (4),Bacillus subtilis(1),Enterococcus raffinosus(1),Citrobacter freundi(2),Aeromonas hydrophilia(2),Corynebacterium(2),Serratia marcescensis(1),Morganella morganii(1),Klebsiella oxytoca(2),Enterobacter aerogenes(1).
CONCLUSIONI
I risultati del nostro studio dimostrano che la trasmissione di infezioni nel ricevente dal LP è evento raro nonostante l’elevata incidenza di contaminazione del LP. Inoltre non sono state rilevate differenze significative nel numero di infezioni associate al LP né nei parametri clinico-laboratoristici tra pazienti trattatti con PE-T rispetto a coloro che non sono stati trattati indipendentemente dal batterio isolato nel LP. Nonostante le limitazioni dello studio, retrospettivo e monocentrico, i nostri dati suggeriscono che la riduzione dell’uso della PE-T nei riceventi di organi con LP contaminato da batteri possa essere considerata nell’ottica di ridurre l’impatto negativo sullo sviluppo di patogeni multi resistenti. Tuttavia, il monitoraggio intensivo clinico-laboratoristico dei riceventi con LP contaminato è fortemente raccomandato come anche la PE-T in caso di LP contaminato da funghi.