PO 161 – Studio NOV-AKI: analisi della prevalenza del danno renale acuto (AKI) in una casistica monocentrica di 13316 ricoveri

Autori: Morosini UM1, Guglielmetti G1, Nappo A1, Cortazzi S1, Marco Q1, Andrea A1, Caimmi P2, Capponi A2, Cantaluppi V1

Affiliazioni: (1) Nefrologia-Centro trapianto renale AOU “Maggiore della Carità”, Novara (2) Direzione sanitaria, AOU “Maggiore della Carità”, Novara

Introduzione L’AKI coinvolge 8-16% dei ricoveri e condiziona la mortalità a breve/lungo termine, l’incidenza e la progressione del danno renale cronico (CKD) Scopo del lavoro Valutare la prevalenza dell’AKI nell’AOU di Novara, valutando l’associazione con la mortalità Pazienti e metodi Studio retrospettivo osservazionale basato sull’analisi delle SDO e sulle rilevazioni della creatinina sierica, per 10598 pazienti (totale di 13316 ricoveri) in 12 mesi. Abbiamo stratificato l’AKI in base ai criteri KDIGO Risultati I ricoveri con AKI sono stati il 17.35%; l’AKI stadio 1 ha coinvolto 1355 ricoveri (10.18% rispetto al totale), l’AKI stadio 2 606 (4.55%) e 349 l’AKI stadio 3 (2.62%). La mortalità nel gruppo senza evidenza di AKI è stata del 3.56% vs 10.63% AKI stadio1 vs 20.13% AKI stadio2 vs 24.36% AKI stadio3. La media delle massime creatinine sieriche è stata 1.68 mg/dl per AKI 1, 2.28 mg/dl per AKI 2 e 5.13 mg/dl per AKI 3. Il tasso di seconde ospedalizzazioni è stato pari a 1.15% per il gruppo AKI 3, 2.31% per il gruppo AKI 2 e 4.26% per il gruppo AKI 1Conclusioni L’AKI coinvolge una quota rilevante di ricoveri, con una prevalenza maggiore per lo stadio 1. Non è stato evidenziato un netta correlazione tra età più avanzata e AKI più severa. La mortalità pare legata al grado di AKI. Il ridotto tasso di re-ospedalizzazione degli stadi più elevati pare misura indiretta di letalità. La prevalenza di AKI e l’impatto sull’outcome nella nostra AOU hanno valori in linea con la letteratura

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