PO 159 – Il ritmo della terapia: le emozioni attraverso le MANI

Autori: S.Caria, K.Cannas, G Peddio, M.Frongia, F.Moro, A.Marongiu, M.G.Olivetti

Affiliazioni: S.C.Territoriale di Nefrologia e Dialisi ASSL Cagliari

Toccare un’altra persona significa superare quello che nella prossemica viene definito lo spazio intimo, cioè lo spazio che di solito è riservato alle persone che conosciamo meglio, ai familiari, ai figli o al partner. Il tatto è il senso più sviluppato dalla nascita, il toccare e lasciarsi toccare è un momento così importante ma che così tanto spesso nella vita quotidiana trascuriamo, soprattutto nel mondo odierno, dove, il restare in contatto, molto spesso prevede solo un tipo di contatto virtuale. Le mani sono il primo strumento di buon contatto per comunicare attraverso i gesti quotidiani, la cura e l’accudimento, soprattutto in ambito sanitario, indispensabili nel rapporto paziente-professionista e professionista- paziente.

Nella realtà delle patologie renali, la Sardegna è ai primi posti per numero di cittadini con insufficienza renale cronica, una patologia che condiziona fortemente la qualità di vita di chi ne soffre, soprattutto di coloro che già si trovano in uno stadio avanzato della malattia e devono sottoporsi alla dialisi.  Per questo diventa indispensabile e imprescindibile garantire a questi pazienti un’adeguata assistenza con una buona qualità della vita. In Italia il 15 settembre 2016 è stato approvato il Piano Nazionale Cronicità, che sottolinea l’importanza della prevenzione sia primaria che secondaria e fornisce indicazioni per:

Contribuire al miglioramento della qualità di vita e di cura delle persone con malattie croniche.

. Scopo del nostro lavoro è di indagare come il tatto esplori, riconosca, rassicuri, faccia sentire vicini, in ‘’ CON-TATTO’’, veicoli l’affetto in una carezza. Gli operatori sanitari devono riflettere sui gesti delle mani e sulle loro reali capacità, inoltre, essere consapevoli del privilegio di poter toccare i corpi delle persone, e che offrire sempre qualche forma di aiuto e sollievo dovrebbe guidare l’opera di ciascun medico e infermiere.

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