PO 147 – Dove muore il paziente in emodialisi cronica? La difficoltà nel riconoscimento del fine vita.

Autori: Lorenzo D’Elia (1), Alessandro Naticchia (2), Massimo Liberatori (3), Nicola Panocchia (4)

Affiliazioni: (1), (2), (3), (4), U.O.C. Nefrologia e Dialisi, Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli, Roma

Dai dati della letteratura risulta che oltre il 70% dei pazienti in trattamento emodialitico cronico trascorre l’ultimo mese di vita in ospedale, spesso in terapia intensiva, e muore durante il ricovero.

Abbiamo esaminato i decessi dei pazienti in trattamento emodialitico cronico nel nostro centro dal gennaio 2008- a gennaio 2018. I pazienti deceduti sono stati 72;  l’età media di 72,8  anni (DS ± 11.6) e l’età dialitica di 101,7 mesi (DS ± 93.8). Nel 71% dei pazienti la morte è avvenuta durante ricovero ospedaliero. Le cause principale di mortalità sono state: patologia cardiovascolare nel 53%, infezioni nel 18%, neoplasia nel 13%. Le morti inaspettate sono state 5 (6.9%). Solo 4 pazienti sono stati avviati in un percorso di cure palliative prima del decesso.

Il luogo della morte è uno degli indici della qualità del percorso di fine vita. I nostri dati sono in linea con quanto presente in letteratura Gli studi evidenziano che la qualità del  fine vita dei pazienti in dialisi è peggiore rispetto ai pazienti con neoplasia, demenza, scompenso cardiaco. Parimenti nei pazienti in dialisi   si evidenzia uno scarso ricorso ai percorsi di  cure palliative. Questo è principalmente dovuto alla mancanza del riconoscimento della fase di fine vita nei pazienti in dialisi e di una franca discussione su questo tema. La pianificazione anticipata dei trattamenti , stimolata dal nefrologo,  potrebbe portare ad una migliore calibrazione e proporzionalità dei trattamenti e ad un maggiore ricorso alle cure palliative. Inoltre consentirebbe al paziente di esprimere le sue preferenze circa il luogo della morte.

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