UROTENSINA E RELAXINA: AZIONI OPPOSTE E POSSIBILI RISVOLTI TERAPEUTICI NELLA FIBROSI RENALE

RAZIONALE

La fibrosi tubulo-interstiziale è la via finale comune delle patologie che evolvono verso l’insufficienza renale cronica (IRC). Regolatore chiave della fibrosi tissutale è il TGF-β1 (transforming growth factor-β1), la cui espressione è indotta da numerosi stimoli profibrotici. (Cernaro V et al, 2012) [1] Nel presente studio abbiamo valutato il ruolo dell’urotensina II (il più potente vasocostrittore presente nei mammiferi), (Dai HY et al, 2011) [2] dell’urantide (antagonista del recettore dell’urotensina) e della relaxina-2 (ormone pleiotropico capace di interferire con la sintesi di collagene e di altri componenti della matrice extracellulare) (Cernaro V et al, 2013) [3] in un modello in vitro di fibrosi renale.

MATERIALI E METODI

Utilizzando cellule epiteliali tubulari renali della linea cellulare LLC-PK1, derivante dal rene di maiale maschio sano, abbiamo valutato gli effetti dell’aggiunta di urotensina II, urantide e relaxina sul processo fibrotico, impiegando anticorpi contro la fibronectina, marker di fibrosi, mediante analisi western blot.

RISULTATI

L’aggiunta di urotensina determinava formazione di tessuto fibrotico; la fibrosi è stata documentata dall’aumentata espressione di fibronectina ed era massima utilizzando una concentrazione di urotensina pari a 10-6M. Abbiamo inoltre dimostrato, per la prima volta, che l’urantide riduce l’espressione di fibronectina nell’ambito della fibrosi renale; questo dato conferma l’azione antifibrotica che tale sostanza sembra esercitare nella fibrosi miocardica, dove abolisce l’espressione di TGF-β1 indotta dall’urotensina. Infine, aggiungendo relaxina-2, abbiamo osservato che questa sostanza mima l’azione antifibrotica dell’urantide [Figura 1].

CONCLUSIONI

Urantide e relaxina sono in grado di indurre una reversione della fibrosi tubulo-interstiziale indotta dall’urotensina. Questi dati sono rilevanti perché urotensina e relaxina sono sostanze endogene la cui disregolazione (alta urotensina, bassa relaxina) è stata correlata a condizioni fisiopatologiche come aterosclerosi, scompenso cardiaco, ipertensione, IRC. Inoltre, non esistono dati sulla loro interazione nei meccanismi molecolari della fibrosi renale. Pertanto, è possibile immaginare un futuro utilizzo farmacologico di urantide e relaxina nel trattamento di patologie, come l’IRC, attualmente considerate non guaribili proprio perché secondarie alla sostituzione del parenchima normale con tessuto fibrotico e quindi non funzionante.