Può l’insufficienza surrenalica essere la causa dell’iponatremia osservabile in pazienti Oncologici trattati con inibitori dei checkpoints immunitari?

Background

Farmaci inibitori dei checkpoints immunologici, come Ipilimumab e Nivolumab, sono sempre più frequentemente utilizzati per il trattamento di svariate neoplasie solide, quali il melanoma, il carcinoma polmonare e quello renale.

Pazienti & Metodi

Abbiamo osservato 7 casi di iponatremia occorsa durante un trattamento con Ipilimumab associato al Nivolumab (nell’ambito di un protocollo sperimentale condotto nel carcinoma renale metastatico, n = 6) o con il solo Ipilimumab (per melanoma, n = 1).

Risultati

Dei 7 pazienti osservati, 1 ha presentato un’iponatremia di grado 4, 3 un’iponatremia di grado 2, e 2 un’iponatremia di grado 1. Il paziente con iponatremia di grado IV è stato ricoverato (con l’evento avverso conseguentemente segnalato) e trattato con 40 mEq di NaCl somministrati e.v. nelle 24 ore per 4 giorni, trattamento che ha portato alla risoluzione dell’evento; dei 3 pazienti con iponatremia di grado 2, 2 hanno ricevuto 20 mEq di NaCl somministrati e.v. nelle 24 ore per 1-2 days, e 1 è stato trattato con metilprednisolone 32 mg e.v. per 2 giorni.

Tutti gli episodi di iponatremia si sono risolti, ma in 5 casi su 7, l’iponatremia si è ripresentata alle successive somministrazioni (mai comunque peggiore di un grado 1); l’unico paziente trattato con steroidi (per un’iponatremia di grado 2), ha avuto una risoluzione completa e di lunga durata dello squilibrio elettrolitico. 

Conclusioni

L’iponatremia è un evento avverso relativamente frequente in corso di trattamento con inibitori dei checkpoints immunologici; la sua patogenesi non è chiara, ma un’insufficienza/infiammazione surrenalica indotta dell’immunoterapia può essere razionalmente ipotizzata, e l’efficacia dello steroide in uno dei casi sopra riportati supporterebbe tale ipotesi.