NGAL (NEUTROPHIL GELATINASE-ASSOCIATED LIPOCALIN) È UN BIOMARKER DELL’INFIAMMAZIONE CRONICA INDOTTA DALL’ACIDOSI METABOLICA NEI PAZIENTI CON INSUFFICIENZA RENALE CRONICA

RAZIONALE

L’acidosi metabolica è una complicanza comune dell’insufficienza renale cronica (IRC) e la sua prevalenza aumenta con lo stadio di malattia (Kovesdy CP, 2012) [1]. Un basso pH induce infiammazione cronica stimolando la produzione di citochine pro-infiammatorie. Non esistono dati sulla potenziale associazione con i livelli di NGAL, sensibile biomarker di infiammazione e marker indipendente di rischio di progressione dell’IRC (Bolignano D et al, 2009) [2]. Abbiamo studiato le eventuali modificazioni dei livelli plasmatici di NGAL dopo correzione dello stato di acidosi metabolica in pazienti con IRC (stadi IV-V) in terapia conservativa.

CASISTICA E METODI

Abbiamo arruolato 26 pazienti nefropatici con acidosi metabolica (bicarbonatemia < 22 mEq/L) non ancora trattata. Abbiamo valutato i livelli di NGAL al momento della diagnosi di acidosi metabolica e dopo due giorni di terapia con sodio bicarbonato. L’NGAL è stato dosato mediante Alere Triage® MeterPro Test in campioni di sangue intero. Abbiamo inoltre reclutato 10 soggetti sani come controllo.

RISULTATI

I pazienti con IRC presentavano livelli basali di NGAL più elevati rispetto ai controlli (339.34 [95%C.I. 278.62-400.07] vs 34.51 [95%C.I. 31.56-37.45] ng/mL, p < 0.001). La correzione dello stato di acidosi metabolica determinava una riduzione significativa dei livelli di NGAL (da 339.34 [95%C.I. 278.62-400.07] a 303.42 [95%C.I. 246.76-360.07] ng/mL, p= 0.0002) (Figura 1). Non abbiamo registrato variazioni rilevanti di altri parametri. Tali risultati possono essere dovuti al ruolo dell’acidosi metabolica nella patogenesi dell’infiammazione cronica nell’IRC.

CONCLUSIONI

L’acidosi metabolica verosimilmente contribuisce, almeno in parte, a determinare gli elevati livelli di NGAL dei pazienti con IRC da moderata a severa. La somministrazione di bicarbonati, in presenza di acidosi metabolica anche di grado lieve, riducendo i livelli di NGAL sarebbe realmente in grado di rallentare l’evoluzione del danno renale, come recentemente ipotizzato (de Brito-Ashurst I et al, 2009) [3] (full text). Pertanto, la terapia alcalinizzante potrebbe rappresentare una strategia poco costosa, facile da attuare ed efficace nel rallentare la progressione dell’IRC, a condizione che i parametri emogasanalitici siano strettamente monitorati. Infatti, l’alcalosi metabolica è ugualmente dannosa e l’associazione tra bicarbonatemia e mortalità è una curva ad U (Kovesdy CP et al, 2009) [4] (full text).