INTRODUZIONE
Tra le malattie ematologiche, le gammopatie monoclonali (MGUS), stanno acquisendo sempre più importanza in ambito trapiantologico. L’aumentata incidenza di questa condizione con l’avanzare dell’età, correlata all’incremento di candidati al trapianto renale (Tr) con età > 50 anni e al miglioramento della sopravvivenza dei pazienti (pz) trapiantati, ha reso molto attuale lo studio della evoluzione dopo il Tr e ha creato un importante dibattito sulla eleggibilità al Tr di questi pz.
Le Linee Guida Internazionali si esprimono infatti in maniera non del tutto unanime, pertanto la decisione di sottoporre questi pazienti a trapianto renale spesso varia in base ai differenti orientamenti dei centri trapiantologici (Figura 1).
SCOPO DEL LAVORO
1) valutare la prevalenza della MGUS al momento del trapianto renale, nell’intera popolazione di pazienti trapiantati presso il Centro Trapianti dell’AOU “Maggiore della Carità” di Novara; 2) analizzare le caratteristiche anagrafico-cliniche dei pazienti con diagnosi di MGUS precedente al trapianto, per valutare la loro evoluzione clinica dopo il trapianto, il rischio di progressione o di recidiva dopo il trapianto; 3) confrontare l’evoluzione clinica e il follow up dei pazienti con MGUS sottoposti a trapianto renale, rispetto ai pazienti con la stessa diagnosi, in carico presso la SCDO Nefrologiae Dialisi della AOU Maggiore della Carità di Novara, su un totale di 130 pazienti; 4) valutare l’incidenza delle MGUS dopo Tr e la loro evoluzione.
PAZIENTI E METODI
Nello studio vengono analizzati i risultati relativi al riscontro di MGUS pre e post-trapianto e disordini linfoproliferativi post-trapianto, ottenuti su 851 pazienti portatori di trapianto renale, eseguito presso il Centro di Novara nel periodo 4 novembre 1998 – 28 febbraio 2012.
Sono stati inoltre selezionati i pazienti con diagnosi di MGUS, tra i 130 pazienti attualmente in carico pressola SCDO Nefrologiae Dialisi della AOU Maggiore della Carità di Novara.
Le analisi statistiche sono state effettuate pressola Cattedradi Statistica dell’Università del Piemonte Orientale.
RISULTATI
I dati di sopravvivenza riguardanti i pazienti trapiantati presso il Centro di Novara hanno riportato, nell’ambito dell’attività di trapianto nel decennio 2000-2010, una sopravvivenza ad un anno del paziente del 94.6% contro il 93.3% della media nazionale; mentre quella registrata per il rene nello stesso periodo è stata dell’ 85.7% contro l’83.4% della media nazionale.
Per quanto riguarda lo studio 1, il follow-up complessivo dei pazienti con MGUS pre-trapianto è stato di 7,84 anni; quello successivo al trapianto di 4,11 anni. Durante questo periodo si è registrata una sola evoluzione a mieloma nel paziente con il follow-up complessivo più lungo (Figura 2).
Questi pz sono stati confrontati con 7 pz in dialisi con MGUS: non sono state registrate evoluzioni a mieloma durante un follow-up di 3.18 aa (Figura 3).
26 pz hanno sviluppato una MGUS post-Tr. Il follow-up complessivo dei pazienti con MGUS post-trapianto è stato di 7,63 anni. Durante questo periodo si è registrata una sola evoluzione a mieloma, a distanza di 11 anni dal trapianto e di 4 anni dalla diagnosi di MGUS (Figura 4).
La mortalità dei pz con MGUS (2/42) è risultata sovrapponibile a quella della popolazione generale così come la sopravvivenza del graft.
CONCLUSIONI
Questo studio rappresenta una delle casistiche più ampie presenti in letteratura di pz con MGUS pre/post-Tr. L’evoluzione di soli due casi da MGUS a mieloma e l’assenza di differenze significative rispetto ai pz in dialisi permetterebbe di affermare che l’esposizione all’ambiente trapiantologico non si associa ad una progressione a mieloma. Sulla base di questi risultati non emerge dunque una controindicazione al Tr per i pz con MGUS.