Razionale
L’AIFA ha recentemente documentato una malpractice prescrittiva nella popolazione italiana di età ≥ 65 anni che si associa ad un aumentato rischio di morbilità e mortalità [G. Onder, 2014] [1]. Considerata la fragilità del paziente anziano e la maggiore suscettibilità a sviluppare insufficienza renale acuta in risposta ad eventi stressogeni [R. Schmitt, 2008] [2] diventa pertanto mandatoria una attenta gestione degli aspetti farmacologici [D.N. Juurlink, 2004] [3] (full text). In tale ottica le società scientifiche di nefrologia e il movimento “Choosing Wisely” hanno ribadito la controindicazione all’utilizzo dei FANS nei pazienti nefropatici [http://www.choosingwisely.org].
Materiali e Metodi
Abbiamo effettuato uno studio retrospettivo nell’ambito dell’ASL CN1 selezionando 5940 pazienti ≥ 65 anni con creatininemia ≥ 1.5 mg/dL nel periodo 1/1/2012-31/12/2014. Obiettivo è stato analizzare la frequenza di alcune associazioni farmacologiche a rischio nefrolesivo. Incrociando le informazioni contenute nei database aziendali del Laboratorio Analisi, della Farmacia e delle Strutture Gestionali e delle Anagrafi Comunali sono stati raccolti i dati demografici, di ospedalizzazione, morbilità, mortalità e di trattamento farmacologico in atto.
Risultati
Pazienti maschi 57.2%, pazienti femmine 42.8%.
Età media 83.02 anni: 15.5% 65-74 anni, 41.4% 75-84 anni, 24.3% 85-89 anni, 18.4% 90-99 anni, 0.4% >= 100 anni.
Creatininemia media 1.889±1.443 mg/dL.
12921 ricoveri totali, numero medio di ricoveri per paziente 2.64, 11.14 giorni medi di ricovero.
Mortalità 47.3%.
98.8% dei pazienti in trattamento farmacologico, 71.5% dei pazienti in polifarmacoterapia (> 4 farmaci). L’utilizzo di associazioni farmacologiche potenzialmente nefrolesive risulta distribuita come in Figura 1 (41.9% di pazienti che hanno ricevuto associazioni “pericolose”).
Conclusioni
Lo studio ha evidenziato una elevata percentuale di pazienti in trattamento polifarmacologico nella popolazione ≥ 65 anni affetta da IRC ed una parte consistente di tali pazienti risultava assumere FANS in associazione a diuretici e/o inibitori del RAAS. Tale indagine ci ha permesso di identificare alcune criticità su cui mirare interventi preventivi futuri.