LO STATO VITAMINICO D NEI PAZIENTI CON NEFROLITIASI: PROFILI CORRELATI AD ETÀ E GENERE

Razionale

La vitamina D, mediante un aumento dell’assorbimento intestinale del calcio e della sua escrezione urinaria (uCa), ha effetti complessi sul metabolismo minerale e, potenzialmente, anche sul rischio di nefrolitiasi. In questo lavoro è stato analizzato il profilo plasmatico dei metaboliti della VitD in pazienti con calcolosi renale, valutati per classi di età e sesso.

Casistica e Metodi

Sono stati valutati 745 pazienti (364 maschi, di 47±15 anni, 381 femmine, di 51±16 anni), affetti da nefrolitiasi recidivante, sottoposti al nostro protocollo completo per lo studio del metabolismo minerale e dello stato di saturazione urinaria, dal 2009 al 2012.

In tutti i pazienti sono stati determinati i livelli plasmatici di 25OHVitD3, (25D3) e di 1.25(OH)2VitD3 (1.25D3).

Per ciascun genere, i pazienti sono stati suddivisi in 4 classi in base all’età: (A) 18-45 aa, (B) 46-55 aa,
(C) 56-70 aa, (D) oltre 70 aa.

Nell’ambito di ciascuna classe Livelli di 25D3 <15 ng/mL sono stati considerati come deficit di VitD.

La funzione renale è stata valutata come clearance della creatinina (ClCr) e l’escrezione urinaria del calcio (uCa) come mg/kg p.c.

Risultati

Nelle donne, la 25D3 era significativamente correlata all’indice di massa corporea, BMI, (R2=0.03, p<0.01), ma non alla ClCr.

Negli uomini la 25D3 era correlata alla ClCr (R2=0.02, p<0.01) ed indipendente dal BMI (p=n.s.).

I livelli di 1.25D3 erano corrrelati positivamente a quelli di 25D3 in entrambi i generi (p<0.01), ma indipendenti dai livelli di PTH (p=n.s.).

Nei maschi e nelle femmine, uCa era significamente correlata a 1.25D3 (p<0.01).

Diversamente, nelle donne in età post-menopausale (C+D), la 25D3 era significativamente ridotta (con maggior prevalenza di deficit di VitD) rispetto alle più giovani (A+B) (p<0.01).

La prevalenza di deficit di vitamina D era inferiore in (A+B) rispetto a (C+D).

Nei maschi, la 1.25D3 era indipendente dall’età, mentre era significativamente ridotta nelle donne in post-menopausa rispetto a quelle più giovani (p<0.01).

Per ciascuna classe di età, i livelli di 1.25D3 non differivano rispetto al sesso. Nel gruppo C, la 25D3 era significativamente inferiore nelle femmine.

I dati principali relativi alle classi di età sono riportati nella tabella (Figura 1).

Nei maschi, né i livelli di 25D3 né la prevalenza dei soggetti con deficit di VitD variavano con l’età.

Conclusioni

Nei pazienti con nefrolitiasi abbiamo osservato un’alta prevalenza di deficit di Vitamina D, soprattutto nelle donne in età post-menopausale. Gli effetti del deficit di vitamina D sul bilancio calcico e sul contenuto minerale osseo di questi pazienti sono probabilmente ancora sottostimati.