INTRODUZIONE
In emodialisi cronica (HD) è sempre più diffuso l’impiego di cateteri a permanenza (pCVC), che presentano tuttavia un elevato rischio di infezione [1]. La procalcitonina (PCT) è un marker sensibile di infezione batterica, che risulta aumentato nei pazienti in HD rispetto alla popolazione generale [2]. Non è noto tuttavia se la presenza di pCVC influenzi i livelli di PCT, in pazienti emodialitici asintomatici.
METODI
Abbiamo condotto uno studio trasversale in pazienti adulti in emodialisi cronica presso la nostra unità di dialisi per confrontare i livelli plasmatici di PCT dei pazienti con CVC rispetto ai pazienti con Fistola Artero-Venosa nativa (FAV). Sono stati esclusi i pazienti che presentavano sintomi e segni di infezione/infiammazione (temperatura corporea > 37°C), infezione dell’exit-site o con neoplasia attiva.
I livelli sierici di procalcitonina sono stati dosati mediante nefelometria in basale ed a distanza di una e due settimane per escludere eventuali infezioni acute.
In basale venivano inoltre dosati la proteina C reattiva (PCR) , albumina e leucociti.
I dosaggi sono stati eseguiti all’inizio della seduta emodialitica di metà settimana.
I pazienti erano in trattamento con bicarbonato dialisi con filtri in arylane, polifenilene e PMMA.
RISULTATI
Sono stati selezionati 60/68 pazienti, di cui 15 portatori di Tesio e 45 pazienti con fistola artero-venosa (FAV) nativa. Otto pazienti erano esclusi per infezione (N = 5) e per neoplasia (N = 3).
L’età media era 68.6 ± 12.4, 35% maschi, 33% diabetici, in trattamento emodialitico da 30 (12 – 57) mesi.
I pazienti con CVC non presentavano differenze nei principali parametri demografici e clinici (tabella 1) rispetto ai pazienti con FAV. Inoltre non si evidenziavano differenze dei principali parametri dialitici (tabella 2), tra i due gruppi di pazienti.
I livelli plasmatici di PCT dei pazienti in HD erano in mediana di 0.26 (0.15 – 0.40) ng/mL.
Come ilustrato in figura 1 non vi erano differenze tra la misurazione basale, e quelle a 1 e a 2 settimane (P = 0.686).
Nei pazienti portatori di CVC la PCT era significativamente più alta dei pazienti con FAV nativa (figura 2).
Al contrario i livelli di leucociti (5504±1276 vs 5033±1600 p=0.31), PCR (9.4±8.2 vs 6.4±5.3; p=0.10) e albumina (3.5± 0.3 vs 3.6±0.3; P=0.32) non erano differenti tra i due gruppi di pazIenti.
Non si evidenziava correlazione tra i livelli sierici di PCT e quelli di PCR (R=0.17), albumina (R=-0.05) e con il numero di leucociti (R=0.17).
CONCLUSIONI
La presenza di pCVC è associata a livelli plasmatici di PCT più elevati rispetto ai pazienti con FAV nativa, in assenza di segni clinici e umorali espressivi di infezione.
Studi ulteriori sono necessari per verificare se la PCT sia da considerarsi un marker di micro-infiammazione [3] verosimilmente conseguente alla colonizzazione batterica (biofilm?) del pCVC.
BIBLIOGRAFIA
- Santoro A, Canova C, Freyrie A, Mancini E. Vascular access for hemodialysis. J Nephrol. 2006 May-Jun;19(3): 259-64.
- Level C, Chauveau P, Delmas Y, et al. Procalcitonin: a new marker of inflammation in haemodialysis patients? Nephrol Dial Transplant. 2001;16(5): 980-6.
- Conti G, Amore A, Chiesa M, et al. Procalcitonin as a marker of micro-inflammation in hemodialysis. J Nephrol. 2005 May-Jun;18(3): 282-8.