INTRODUZIONE
Pochi sono gli strumenti per individuare precocemente i casi di peritonite correlata a trattamento dialitico peritoneale che avranno un’evoluzione peggiore.
La calprotectina è un marcatore flogistico di largo uso nella diagnostica delle malattie infiammatorie intestinali.
Scopo di questo studio è stato stabilire l’utilità clinica del dosaggio della calprotectina nel dialisato effluente in corso di peritonite.
MATERIALI E METODI
Da gennaio a luglio 2012, sono stati raccolti campioni di dailisato peritoneale effluente in caso di peritonite
a) alla diagnosi,
b) dopo 3, 7 e 30 giorni
per misurare i livelli di calprotectina (test ELISA, soglia di sensibilità di 15,6 ng/mL) e conta globuli bianchi (GB).
I livelli di proteina C reattiva, procalcitonina e la conta dei GB sono stati determinati anche su sangue.
Il test di Wilcoxon è stato utilizzato per calprotectiona e conta bianchi. Sono state studiate le correlazioni esistenti.
RISULTATI
Sono stati arruolati 48 pazienti:
28 M, 61±18 anni, età dialitica media 30±16 mesi.
Si sono verificati 11 casi di peritoniti (8 M,3 F, 59±16 anni), con coltura positiva in 9 pazienti (Figura 1).
La concentrazione media di calprotectina era
- 263.7±81.4 al tempo 0 e
- 35.7±66.8 al 3° giorno.
La calprotectina era indosabile in 6 pazienti al giorno 3, in 9 al giorno 7, in tutti al giorno 30 (Figura 2).
I soli 2 pazienti con persistenza della calprotectina al giorno 7 furono anche quelli con il decorso peggiore: più lunga ospedalizzazione, recidiva dopo sospensione del trattamento.
In tutti i pazienti, sia la conta dei globuli bianchi sull’effluente sia i livelli di calprotectina si ridussero dopo l’inizio della terapia (p<0.001).
All’esordio, la concentrazione di calprotectina correlava con la conta GB sia sul dialisato (r=0.68, Figura 4) che in circolo (r=0.62, Figura 3).
CONCLUSIONI
Sebbene la diagnostica di laboratorio risulti adeguata nel work-up delle peritoniti correlate al trattamento dialitico peritoneale, sarebbe di indiscutibile utilità disporre di uno strumento in grado di meglio definire l’outcome clinica e possibilmente di migliorare la terapia.
In questo studio, ancorché con molte limitazoni, la calprotectina si è dimostrata un marker promettente. I livelli di calprotectina nel dialisato aumentano in corso di peritonite e tendono a ridursi drammaticamente nei primi 7 giorni, la persistenza dopo il 7 giorno depone per una prognosi peggiore.
Restano da definire eventuali correlazioni con i germi in causa che potrebbero guidare in fase precoce la terapia prima dell’esito degli esami colturali.