Glomerulonefrite a depositi di IgA, Poliendocrinopatia autoimmune IIIB e mutazione del gene TMPRSS6 responsabile di IRIDA: un’associazione casuale?

Razionale

L’associazione tra la GNIgA e la malattia celiaca è già stata descritta in letteratura, mentre non è stata ancora dimostrata la sua correlazione con la poliendocrinopatia autoimmune (PEA) IIIB [associazione di tiroidite autoimmune e gastrite autoimmune (GA) (Figura 1)]. Tali sindromi sono caratterizzate dall’associazione di più patologie autoimmuni di tessuti endocrini talvolta in grado di produrre alterazioni delle IgA (Eisenbarth, 2004) [1], tipica immunoglobulina di mucosa, tale da poterle rendere nefropatogene. È noto che in corso di PEA IIIB la GA può esitare in anemia di Biermer (Karlsson, 1988) [2], mentre è meno studiata la fase sideropenica da ridotto assorbimento e le sue cause, tra cui la mutazione del gene TMPRSS6 recentemente dimostrata come responsabile di IRIDA (Iron-Refractory Iron Deficiency Anemia) quadro clinico caratterizzato da grave sideropenia dovuta all’incapacità genetica all’assorbimento del ferro (Figura 2) (Finberg, 2008) [3].

Obiettivi

L’obiettivo di questo studio è stato quello di valutare l’eventuale correlazione tra GNIgA, PEA IIIB e IRIDA.

Casistica e Metodi

Sono stati arruolati 10 pazienti affetti da PEA IIIB, con sideropenia in assenza di altre patologie autoimmuni. Di ciascuno di questi pazienti è stato valutata la presenza di GNIgA, quantizzata la carenza marziale e sequenziato il gene TMPRSS6 (Figura 3).

Risultati e Conclusioni

La GNIgA è stata dimostrata in 3/10 pz (30%), i valori di ferritina e saturazione di transferrina erano inferiori a 15 ng/ml e 20% rispettivamente, mentre 8/10 pz (80%) presentavano la mutazione di TMPRSS6 .

In sintesi: 1) la GNIgA è associata anche alla PEA IIIB; 2) la mutazione genetica per IRIDA è estremamente frequente in questo sottogruppo di pazienti in rapporto alla prevalenza riscontrata nella popolazione generale (<1/1000000). Si può quindi ipotizzare che la mutazione di IRIDA, che modula l’espressione di matriptase-2, causi un alterato assorbimento di ferro a livello mucosale e possa essere associata a cambiamenti acquisiti delle molecole e dei peptidi gastrointestinali tali da rivelare epitopi criptati in grado di diventare bersagli della risposta autoimmune rivolta verso le cellule parietali gastriche (Figura 4) (Canavese C, 2013) [4].