Introduzione
La valutazione del peso secco è un punto chiave nella gestione del trattamento emodialitico e può influenzare l’outcome dei pazienti
L’aumento dell’acqua extravascolare può essere determinato sia da un’alterata funzione cardiaca, sia da un aumento dell’acqua extracellulare. La valutazione diretta dell’acqua extravascolare utilizzando l’ecografia polmonare potrebbe essere d’aiuto nello stabilire il peso secco e nel capire i meccanismi alla base della dispnea nei pazienti in trattamento emodialitico cronico
Lo scopo di questo studio è confrontare l’ecografia polmonare con l’impedenziometria (BIA) total body e segmentale (toracica), con i peptidi natriuretici (BNP e NT-proBNP), con l’ecocardiografia e con lo studio ecografico della vena cava inferiore (VCI).
Pazienti
Abbiamo esaminato 33 pazienti (24 M, 9 F) in trattamento emodialitico cronico, di età compresa fra i 44 e gli 86 anni, trattati con emodialisi standard (25) o high flux (8). I parametri clinici, laboratoristici e strumentali sono stati misurati ad inizio e a fine dialisi, durante una seduta dialitica intermedia.
Metodi
L’ecografia polmonare è stata eseguita utilizzando una sonda convex 3.5-5 MHz, con delle scansioni lungo gli spazi intercostali del torace anteriore e posteriore (Figura 1).
Una B line è definita come un segnale iperecogeno, verticale, omogeneo, a partenza dalla linea pleurica, probabilmente determinato dall’ispessimento dei setti interlobulari (Figura 2).
In ogni spazio intercostale è stato registrato il numero delle B lines con uno score da 0 (completa assenza di B lines) a 10 (schermo completamente bianco).
L’impedenziometria total body e segmentale è stata eseguita con apparecchi a singola (sf BIA) e a multi frequenza (mf BIA), registrando resistenza, reattanza, angolo di fase (sf) e impedenza (mf BIA).
L’ecocardiografia e lo studio della vena cava inferiore (VCI) sono stati eseguiti durante un intervallo interdialitico breve.
La significatività delle differenze fra campioni indipendenti e tra dati appaiati è stata eseguita con test non parametrici (Mann Whitney e Wilcoxon). L’analisi statistica è stata eseguita mediante IBM SPSS Statistics e MedCalc® Versione 12.4.0.0.
Risultati
ll peso corporeo durante la dialisi si è ridotto da 74.6 ± 16.4 a 72.2 ± 15.9 Kg (-3.1%). La riduzione del peso corporeo è risultata significativamente correlata con la riduzione delle B lines (R=0.39, p<0.05).
Le B lines pre-dialisi sono risultate comprese fra 0 e 147 (media 31) e si sono ridotte del 51% dopo dialisi (p < 0.0001), con una maggiore riduzione nei segmenti antero-laterali.
La BIA Total Body (sf e mf) eseguita a inizio e a fine dialisi ha evidenziato una riduzione dell’acqua totale corporea (TBW) e dell’acqua extracellulare (ECW), mentre la BIA toracica (sf e mf) ha mostrato un aumento della resistenza/impedenza (Figura 3).
Il calo del TBW e dell’ECW sono risultati correlati con la riduzione delle B lines a fine dialisi (mf-TBWI P=0.005; sf-TBWI p=0.003) (mf- e sf- ECWI p=0.001).
Non abbiamo riscontrato correlazioni significative fra diametro della VCI e le B lines.
La frazione di eiezione (FE) è risultata correlata solo con il numero residuo di B-lines a fine dialisi.
I valori pre dialisi di BNP e di NT pro BNP sono risultati marcatamente aumentati in quasi tutti i pazienti, soprattutto in quelli trattati con dialisi standard (Figura 4). Solo il BNP è risultato correlato con il numero di B lines residue a fine dialisi (r=0.4086, p=0.02).
Conclusioni
Lo studio delle B lines è utile nei pazienti in trattamento emodialitico cronico in quanto metodica semplice, ripetibile e correlata con lo stato di idratazione total body e toracico, in particolare con la TBW e soprattutto con l’ECW.
Con l’ecografia polmonare è possibile valutare sia il sovraccarico di volume che la disfunzione cardiaca.
L’esecuzione di BIA ed ecografia polmonare a fine dialisi consentono di valutare l’adeguatezza del peso secco e possono indicare la necessità di una valutazione cardiologica.