EQUIPE MULTIDISCIPLINARE IN PD: CAMBIAMENTI NELLA QUALITÀ DEL SONNO, FUNZIONE SESSUALE E DOLORE

Introduzione

Il dolore, la qualità del sonno e la funzione sessuale ed sono tre importanti determinanti che incidono sulla qualità di vita dei pazienti in PD (Russo GE – 2010 [1], Russo GE-2013 – articolo in attesa di pubblicazione).

I disturbi del sonno e dell’umore sono associati a decrementi significativi della sopravvivenza e della qualità della vita. (Anand – 2013 [2]Erdogan – 2012 [3], Brekke-2013 [4], Theofilou – 2013 [5]Park-2013 [6] (full text))Varie condizioni possono determinare lo  sviluppo dei disturbi del sonno nei pazienti in dialisi, tra cui i farmaci, i disordini metabolici, la malnutrizione, la neuropatia periferica, oltre all’impatto psicologico che la stessa terapia dialitica ha sul paziente. (Arnand – 2013 [2]) Si stima che nei pazienti sottoposti a trattamento sostitutivo emodialitico, la  prevalenza di scarsa qualità del sonno sia del 41-83%. (Li J – 2012 [7]) La Letteratura riporta numerosi studi che evidenziano altresì una elevata incidenza di scarsa qualità del sonno nei pazienti in dialisi peritoneale (Ergodan – 2012 [3]Li- 2012 [7]Masoumi – 2013 [8]).

Da un recente lavoro emerge che la compromissione della qualità di vita e della funzione sessuale nei pazienti sottoposti a trattamento dialitico sostitutivo sono associate ad un aumento della morbilità e mortalità. I problemi sessuali infatti, tenuto conto che interessano una sfera che comprende  sia aspetti  fisiologici che psicologici, sono molto comuni nei pazienti dializzati (Theofilou – 2012 [9]).

Infine il dolore , che ha un indubbio impatto  sulla qualità di vita del paziente, rappresenta un problema sanitario importante nella malattia renale allo stadio terminale (ESRD); colpisce la metà dei pazienti in dialisi, nella maggior parte dei casi di grado  moderato o severo. Esso ha un impatto significativo su numerosi altri aspetti della vita del paziente quali il sonno, la memoria, l’attenzione , l’umore, la funzione sessuale, la vita sociale, la  morbilità e la mortalità. (Santoro – 2013 [10]).

Lo scopo del nostro lavoro è stato quello di osservare se nella gestione del paziente in PD l’ introduzione di una equipe multidisciplinare (MD) avesse comportato dei cambiamenti nella qualità del sonno, della funzione sessuale e del dolore, rispetto all’ equipe di routine (medico e infermiere).

Materiali e Metodi

Lo studio è stato effettuato prendendo in considerazione 40 pazienti  in trattamento sostitutivo dialitico peritoneale  presso la nostra U.O.S. tra il 2010 e il 2012.I pazienti sono stati assegnati casualmente a due gruppi: equipe di Routine (gruppo R) ed equipe Multidisciplinare (Gruppo MD).

Il gruppo MD era composto da 12 uomini e 8 donne  con età media di 57±18 anni; il 40% dei pazienti effettuavano CAPD ed il 60% APD, con un età dialitica media di 27 mesi.

Il gruppo R era composto da 11 uomini e 9 donne  con età media di 63±12 anni; il 35% dei pazienti effettuavano CAPD ed il 65% APD, con età dialitica media di 33 mesi.

L’equipe multisciplinare comprendeva insieme al nefrologo altre specialità mediche (cardiologo, urologo, pneumologo, nutrizionista), l’infermiere, lo psicologo e l’assistente sociale. Per ciascun paziente del gruppo MD sono stati effettuati almeno tre incontri di valutazione con la psicologa di riferimento della nostra U.O.S.: il primo durante l’arruolamento nello studio, il secondo con la consegna dei questionario KDQoL-SF (Kidney Disease Quality of Life – Short Form) ed il terzo con la restituzione di questo. Il questionario veniva compilato a domicilio dal paziente in maniera autonoma o con l’ausilio di un care-giver. Per i tre item considerati il test KDQoL-SF prevede un punteggio maggiore associato a un migliore stato di salute. Il sostegno psicologico veniva erogato con cadenza variabile su richiesta del paziente. Ciascuna seduta aveva una durata media di 50 minuti. L’assistente sociale veniva attivato dalla nostra equipe quando si evidenziava nei pazienti non autosufficienti la necessità di un’ assistenza domiciliare. Le consulenze dei medici specialisti diversi dal nefrologo venivano richieste in base alle esigenze cliniche del paziente.

L’elaborazione dei dati è stata eseguita con un foglio di lavoro Excel.

Risultati

Relativamente al dolore il gruppo seguito dall’ equipe di routine ha riportato uno score medio di 61,9, mentre l’equipe MD uno score medio di 72,63 (Figura1).

Per l’ item funzione sessuale il gruppo seguito dall’equipe multidisciplinare ha riportato uno score di 93.92, a fronte di uno score medio di 45 del gruppo R (Figura1).

Infine per quanto riguarda la qualità del sonno lo score medio è di 67.38 per il  gruppo MD  e di 58.65 per il gruppo R (Figura1).

Conclusioni

La terapia dialitica seguita da un equipe multidisciplinare ottiene degli score medi discretamente migliori per la qualità del sonno e la sintomatologia dolorosa, mentre per la funzione sessuale si registra uno score doppio rispetto all’equipe di routine.

I tre item stimano dimensioni della vita del paziente influenzate in maniera rilevante dalla sfera emotiva. Pertanto attribuiamo all’ascolto di quelle esigenze legate all’emotività del malato, da parte dell’equipe MD, un importante contributo che porta ad una migliore qualità di vita e permette al paziente in dialisi peritoneale di continuare a vivere in maniera soddisfacente nell’ambito individuale, familiare e sociale.