È sicuro impiegare i farmaci anti-RAAS nei pazienti con monorene chirurgico?-L-

Introduzione

Il monorene chirurgico rappresenta una condizione predisponente alla malattia renale cronica la cui incidenza dopo nefrectomia è variabile (Hedge S, 2009) [1]. La perdita acuta di massa nefronica attiva meccanismi adattativi quali l’ipertrofia e l’iperfiltrazione glomerulare, che inizialmente permettono al rene superstite di vicariare la funzione renale, ma che, a lungo termine, possono determinare l’evoluzione verso un danno renale cronico (IRC) (Sammut S 2011) [2]. Tra questi ha un ruolo centrale l’iperespressione ed iperattività del Sistema Renina Angiotensina Aldosterone (RAAS) (Kobori H, 2007) [3] (full text). Ci siamo prefissi lo scopo di revisionare la letteratura per comprendere se l’uso di farmaci anti-RAAS, noti per l’interferenza sulla progressione dell’IRC, siano di uso sicuro nei pazienti ipertesi con monorene chirurgico.

Materiali e Metodi

Abbiamo identificato e selezionato tutti i lavori scientifici in lingua inglese presenti in letteratura mediante una ricerca computerizzata nel database elettronico di PubMed dal 1990 al 2016, combinando i seguentiMedical Subject Heading (MeSH) terms: “acquired single kidney” o “nephrectomy” o “ACE-inhibitors” o “anti-RAAS”.

Risultati

Abbiamo individuato cinque articoli pertinenti. In tutti gli articoli, l’uso di farmaci anti-RAAS era prevalentemente orientato al trattamento dell’ipertensione e non finalizzati alla nefro-protezione post-mononefrectomia. In tutti gli studi, ACE-i e sartani erano stati reintrodotti in terapia nella fase stabilizzata della funzione renale post-intervento senza essere seguiti da peggioramento della funzione renale. Tuttavia, mancano studi sul lungo termine.

Conclusioni

L’uso dei farmaci anti-RAAS appare sicuro nel paziente con monorene chirurgico, almeno dopo stabilizzazione della funzione renale. È anche ipotizzabile una loro interferenza sulla progressione del danno renale da iperfiltrazione glomerulare. Trials clinici multicentrici con lungo follow-up sarebbero tuttavia indispensabili per chiarire questo importante quesito.