DIALISI ECOLOGICA: UTOPIA O REALTÀ? REVISIONE SISTEMATICA DELLA LETTERATURA

Razionale

La dialisi non è solo uno dei trattamenti più costosi della nostra epoca, ma anche uno dei più dispendiosi in termini di acqua, energia e rifiuti.

Attualmente la maggior parte dei modelli produttivi sono lineari: i rifiuti derivati dal processo produttivo sono condotti in discarica per essere demoliti. Sempre più, però, si sta cercando di evolvere verso un modello produttivo sistemico, in cui il prodotto scartato da un processo produttivo, mediante processi di riciclaggio, diventa risorsa per un altro processo produttivo: “la pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d’angolo”.

L’obiettivo di questa analisi è stata una revisione sistematica della letteratura per una dialisi ecologica e amica dell’ambiente, come base per focalizzare possibili punti di intervento per il riciclaggio dei rifiuti dialitici “Barbero S, 2011” [1]Bistagnino L, 2011 [2]“.

Metodi

La ricerca è stata condotta in un piccolo gruppo di studenti di Medicina e Chirurgia durante un corso opzionale, dedicato alla Evidence Based Medicine. E’ stata effettuata una ricerca su Medline e Embase, con termini liberi e MESH: “(“Conservation of Natural Resources”[MAJR]) or “Waste Disposal”[MAJR] or “planet friendly” or ecology) and dialysis”. Gli articoli sono stati selezionati da 2 operatori in base al titolo, agli abstract e al testo completo, secondo i criteri Cochrane.

Risultati

Di 357 titoli e abstract ottenuti, molti non erano inerenti all’argomenti della ricerca, e circa un centinaio riguardavano il riutilizzo dei filtri per dialisi. Sono quindi stati selezionati 10 articoli riguardanti il reimpiego dei materiali scartati durante il trattamento dialitico.

Salta subito all’occhio come ci siano solo 3 gruppi di studiosi al momento che trattano di questo argomento.

Dei 10 articoli selezionati, 5 riguardavano la conservazione e il riutilizzo dell’acqua scartata “Tarrass 2010” [3] (full text) “Agar 2010” [4] “Connor 2010” [5] “Agar 2009” [6] “Tarrass 2008”  [7], 2 la generazione e l’impiego dell’energia “Agar 2012” [8] (full text) “Connor 2010” [9] (full text), e 1 i metodi di smaltimento rifiuti “James 2010 [10]“; 2 articoli consideravano più di un tipo di rifiuto (in particolare acqua, energia e elettricità, trasporti e fornitura delle risorse, e i rifiuti plastici) “Agar 2012” [11] “Connor 2010 [12]“.

La tabella 1 mostra i risultati principali della revisione, sottolineando la quantità dei rifiuti e alcuni possibili interventi.

Conclusioni

L’interesse per una dialisi ecosostenibile sta crescendo, ma l’eco-dialisi ha bisogno di innovazioni legislative e cambiamenti nelle abitudini dialitiche. Come per i rifiuti dialitici, c’è spazio per intervenire a tutti i livelli, senza necessità di studi dedicati a valutare l’impronta di Carbonio dovuta alle diverse modalità di smaltimento dei rifiuti.