CONSUMO GIORNALIERO DI ACQUA, MORTALITÀ ED ESITI RENALI: STUDIO DI COORTE LONGITUDINALE

Razionale

Si ritiene che bere otto bicchieri di acqua al giorno migliori le condizioni generali di salute. Gli studi osservazionali che valutano l’associazione tra consumo giornaliero di acqua, rischio di morte ed esiti renali sono pochi e conflittuali.

Metodi

Abbiamo esaminato un campione rappresentativo di popolazione della città di Sydney di età ≥49 anni. Il consumo di acqua giornaliero è stato misurato tramite un questionario di frequenza nutrizionale (food frequency questionnaire) per auto somministrazione e la mortalità giudicata tramite il National Death Index. L’associazione tra esposizione a diversi livelli di introito idrico giornaliero ed il rischio di morte totale e cardiovascolare è stata valutata tramite modelli di regressione Cox, in un’analisi controllata per età, sesso, fumo, infarto del miocardio, cancro o disturbo cerebrovascolare, occupazione, glucosio, HDL, colesterolo, trigliceridi, piastrine, globuli bianchi, fibrinogeno. È stata anche misurata l’associazione tra consumo giornaliero di acqua e cambiamento dei valori di velocità di filtrazione glomerulare (eGFR).

Risultati

Erano disponibili dati per 3858 partecipanti (età 70.3±9.9 anni; eGFR 66.9 [17.6] ml/min/1.73 m2) seguiti per 13.1 (11.1 – 13.9) anni. Non è stata riscontrata nessuna associazione tra l’incremento del consumo giornaliero di acqua (incrementi di 250 ml) e la mortalità sia per qualunque causa (hazard ratio aggiustato 0.99, CI 95% 0.98 – 1.01) che di origine cardiovascolare (hazard ratio aggiustato 0.98, CI 95% 0.95 – 1.01). Analogamente non c’era nessuna associazione con il cambiamento dei valori di velocità di filtrazione glomerulare, controllando per fattori demografici e clinici (coefficiente di regressione aggiustato per il consumo idrico, 0.06 [CI 95% 0.03 – 0.14]).

Conclusioni

Nella popolazione generale, il consumo giornaliero di acqua non è associato con la funzione renale né con la mortalità totale e cardiovascolare.