CO 53 – Visione antropoanalitica del soggetto-paziente in emodialisi: il sentimento dis-metabolizzante

Autori: G. Ceparano (1), R. Rossano (1), G. Capuano (1), R. Genualdo (2), L. Apicella (3)

Affiliazioni: (1) Strutture accreditate di Nefrologia e Dialisi – Kidney – Napoli (2) UOC Nefrologia e Dialisi – PO dei Pellegrini – ASL Napoli 1 (3) UOC Nefrologia, Dialisi e Trapianto renale – AOU “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” – Salerno

Introduzione. L’intento di questo studio è stato di valutare, mediante approccio antropologico-analitico, la caratteristica psicologica essenziale del paziente in emodialisi cronica, cercando di comprendere le correlazioni con differenti quadri psicopatologici.

Casistica e Metodi. Sono stati esaminati circa 300 pazienti, affetti da malattia renale in terapia emodialitica cronica nel corso di un periodo osservazionale di 8 anni (Tab. 1). I soggetti-pazienti, con cadenza mensile, sono stati sottoposti ad analisi e colloqui, secondo il metodo fenomenologico-psicopatologico di Binswanger (Fig.1).

Risultati. Sono state valutate: le coordinate Spazio, Tempo, Corpo e Mondo; le storie vissute dai soggetti; il discorso sulle cose “della” (rene, rene artificiale e trattamento) e “nella” (acqua, cibo, minzione e peso) emodialisi. Alla luce di tali indagini si è riusciti a studiare il Dasein del paziente: il sentimento dis-metabolizzante che risulta sia fisico (ad es il dolore, localizzato nel rene) che psichico e che del rene ne assume il significato funzionale, spesso con carattere ambivalente: dis-metabolizzante.

Fig. 1 – Metodo fenomenologico sec. Binswanger
Tab. 1 -Dati demografici

 

Conclusioni. Il Dasein è la condizione per cui si assiste a viraggi patologici verso l’area timica, che inficiano la Compliance terapeutica e la Quality of Life, ma è anche la possibilità per il passaggio all’adattamento. Questa analisi ci ha permesso di ripensare al trattamento come diversamente medicalizzato, che preveda non solo elementi di intrattenimento ma soprattutto interventi di psicologia dell’incontro e ulteriori attività che agiscano sulla relazione del paziente e sull’asse bioumorale. A tal fine sono necessari ulteriori studi ed in tal senso sono già stati attivati percorsi sperimentali (Pet Therapy ed influenza sulla MDD).

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