La gravidanza dopo il trapianto renale: l’evoluzione in oltre 40 anni, secondo un’indagine del GdS Rene e Gravidanza della SIN

Razionale

Il trapianto renale è d’abitudine considerato la migliore terapia per ripristinare la capacità riproduttiva di una donna uremica. (Fuchs KM – 2007 [1]Josephson MA – 2013 [2]). Sebbene nettamente superiori alla dialisi, i risultati non sono tuttavia paragonabili alla popolazione generale, dalla quale si discostano di un’ordine di grandezza.
Scopo del lavoro è stato raccogliere le informazioni sulle gravidanze dopo trapianto renale in Italia, (Armenti VT – 2008 [3]) interpellando sistematicamente tutti i Centri Trapianto del Paese, ed analizzare i risultati rispetto alle variazioni nel tempo.

Casistica e Metodi

Raccolta retrospettiva dei principali dati demografici e clinici delle gravidanze dopo il trapianto renale (outcomes materno-fetali), dall’avvio dell’attività del Centri al Dicembre 2013.

Analisi (SPSS) dicotomizzata per parti prima o dopo il 2000 (aborti esclusi), gravidanze singole, dati anagrafici, di funzione renale e del parto disponibili.

Risultati

L’indagine ha permesso di acquisire notizie su oltre 200 gravidanze, di cui 189 con dati sufficienti all’elaborazione e rispondenti ai criteri di inclusione. Il numero totale è in aumento, in parallelo con l’aumentata diffusione del trapianto renale in Italia. L’età media è anche aumentata, in parallelo alla popolazione generale, mentre la funzione renale media è rimasta sostanzialmente identica, segno di indicazioni (o controindicazioni) concordi nel tempo.

I principali risultati sono raccolti nella figura 1.

La gravidanza post trapianto renale ha risultati complessivamente stabili negli anni, salvo che per due importanti variazioni: i parti pretermine sono aumentati nell’ultimo periodo, mentre l’incidenza di bambini piccoli per età gestazionale (SGA) si è significativamente ridotta, riflettendo, probabilmente, più variazioni di politica ostetrica (anticipare il parto in caso di restrizione della crescita fetale) che reali differenze di prognosi. L’età aumentata nell’ultimo periodo è un possibile fattore confondente, così come le variazioni farmacologiche (AZA-CyA-Tacrolimus).

Conclusioni

Le gravidanze post trapianto renale presentano ancora molti problemi aperti.

L’implementazione prospettica del database impiegato per questa prima indagine conoscitiva permetterà di affinare, in futuro, le strategie di follow-up e controllo.