PO 95 – Outcome clinici, mediatori solubili e modelli in vitro di fibrosi retroperitoneale: dalla patogenesi ai biomarcatori

Autori: Battista M (1), Musetti C (2), Miglio R (3), Medica D (4), Quaglia M (5), Palmieri D (6), Cofano F (7) Cantaluppi V (8)

Affiliazioni: (1) (2) (3) (4) (5) (6) (7) (8) Università del Piemonte Orientale “Avogadro”, AOU “Maggiore della Carità”, Dipartimento di Medicina Traslazionale, SCDU Nefrologia e Trapianto Renale, Novara (2) Università del Piemonte Orientale “Avogadro”, AOU “Maggiore della Carità”, Dipartimento di Medicina Traslazionale, SCDU Nefrologia e Trapianto Renale, Novara

Scopo del lavoro è valutare in pazienti con fibrosi retroperitoneale: outcome a lungo termine e fattori di rischio per recidiva tramite studio retrospettivo (2004-2016); mediatori solubili e attivazione fibroblastica in vitro tramite analisi cross-sectional

Valutati 30 pazienti con età media 57.2±12.9a, M:F 3.3:1, 73,3% forme idiopatiche e f.up medio 7,28a. Il 90% è stato sottoposto a terapia medica: 96,3% prednisone, 33,3% boli steroidei, e 55,5% tamoxifen

Outcome: 4/30 decessi (75.6±5.6a; 17±6.8 a.da diagnosi); 1/30 ESRD (18 a.da diagnosi); 18 recidive in 12 pazienti (88,9% asintomatiche, 66,7% in terapia, tempo libero da malattia 5,9a.) (Fg.1)

Caratteristiche dei pazienti divisi per storia di recidiva

Fattori di rischio per recidiva all’analisi multivariata: dolore lombare (HR 8, IC95%1.44–44.5, p=0.02) e AKI (HR 4.4, IC95%0.98–19.6, p=0.05) (Fg.2)

Curva di sopravvivenza libera da recidiva stratificati attraverso score

I livelli sierici di IL6, TGF-β e PDGF-BB sono risultati elevati nelle forme attive rispetto alle inattive; IL6 e TGF-β inoltre elevati nelle forme inattive rispetto a controlli sani (p<0.001;p=0.03). I fibroblasti incubati con sieri dei pazienti mostravano un’elevata espressione di mRNA per IL6, PDGF, TGF-β e Col1α1 nelle forme attive rispetto alle inattive (p=0.01,p=0.04,p=0.02,p=0.02) e di PDGF, TGF-β, Col1α1 e MMP9 nelle forme inattive rispetto a controlli sani (p=0.001;p<0.001;p<0.001;p=0.002). L’espressione di α-SMA nei fibroblasti umani dopo test di adesione dei linfociti T è risultato elevato nelle forme attive, intermedio nelle inattive e basso nei controlli sani (p<0.05) (Fg.3)

A:espressione di α-SMA (IF) nei fibroblasti incubati con sieri
B:studio della capacità di adesione di linfociti T (giallo) a fibroblasti (rosso) stimolati con sieri

 

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