Autori: Ferrari Annachiara (1), Stipo Lucia(2)
Affiliazioni: (1)Dipartimento Chirurgico, Medico, Odontoiatrico e di Scienze Morfologiche, Sezione di Nefrologia, Università di Modena e Reggio Emilia (2)UOC Nefrologia, Dialisi e Trapianto Renale, Università di Modena e Reggio Emilia, Azienda ospedaliera-universitaria di Modena
INTRODUZIONE
Lo pseudomixoma peritonei (PMP) è una patologia estremamente rara caratterizzata da accumulo di materiale gelatinoso in addome e pelvi ed impianti mucinosi sul peritoneo, nella maggior parte dei casi determinata dallo spandimento in peritoneo del muco prodotto da un cistoadenoma dell’ appendice. La terapia di scelta consiste in un intervento chirurgico di debulking aggressivo seguito da chemioterapia intraperitoneale ipertermica (HIPEC).
CASO CLINICO
Si descrive il caso di un paziente emodializzato con PMP originato da neoplasia mucinosa di basso grado dell’appendice sottoposto ad intervento di peritonectomia totale senza HIPEC.
DISCUSSIONE
La terapia dello PMP si basa su due possibili approcci: il debulking periodico, nel momento in cui il paziente diviene sintomatico, gravato da difficoltà chirurgiche crescenti per la formazione di aderenze, oppure una chirurgia citoriduttiva iniziale aggressiva associata a radio e/o chemioterapia, idealmente intraperitoneale. Nel nostro caso riportiamo la prognosi a 2 anni di uno PMP trattato con sola chirurgia citoriduttiva in un paziente in emodialisi.
CONCLUSIONI
Lo PMP è un tumore raro e non sono disponibili trial randomizzati di terapia. Il nostro caso evidenzia come sia possibile ottenere una buona prognosi anche in pazienti che per le comorbidità non possono beneficiare di un approccio con HIPEC.