PO 28 – Glomerulopatia obesità-correlata e minimal change disease: descrizione di un caso clinico

Autori: Rossi Giovanni Maria(1), Delsante Marco(2), Rosenberg Avi Z(2), Minari Marilena(1)

Affiliazioni: (1)Nefrologia, Dipartimento Medicina Clinica e Sperimentale, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma (2) Renal Pathology Service, Johns Hopkins University, Baltimore, USA.

La glomerulopatia obesità-correlata (ORG) è un’entità definita dalla compresenza di obesità (BMI > 30 kg/m2), proteinuria, progressivo deterioramento della funzione renale, riscontro istologico di glomerulomegalia con ridotta densità glomerulare e/o glomerulosclerosi focale e segmentaria.[1] Casi di ORG regrediti dopo chirurgia bariatrica sono stati riportati.[2]

Riportiamo il caso di una donna affetta da obesità di grado severo (BMI 47 kg/m2, classe III sec. WHO) dall’età di 20 anni con comparsa a 36 di sindrome nefrosica conclamata ad esordio improvviso (edemi declivi, ipoalbuminemia, proteinuria/creatininuria 9 g/g, dislipidemia). La biopsia renale (eseguita in differente Istituzione) mostrava un quadro di microscopia ottica ed elettronica come da minimal change disease (MCD). La terapia con prednisone 0,5 mg/kg veniva interrotta dopo 3 mesi per inefficacia. Micofenolato mofetile e ciclosporina risultavano rispettivamente inefficaci o tossici (insufficienza renale acuta oligo-anurica con acidosi metabolica e iperkaliemia). Veniva intrapresa terapia con rituximab 1gx2 ed eseguita una seconda biopsia. La terapia determinava una risposta parziale, con P/C oscillante tra 2 e 4 g/g a circa 6 mesi dal trattamento. La seconda biopsia mostrava un quadro di MCD e aspetti di ORG, con diffusa fusione pedicellare e glomerulomegalia (Figura 1). Una seconda somministrazione di rituximab veniva interrotta per reazione anafilattica. A due anni dal primo ciclo di rituximab, si osservava recidiva di proteinuria nefrosica in assenza di sindrome edemigena, con P/C oscillante tra 4 e 5 g/g. Nell’ipotesi di un ruolo patogenetico dell’eccesso ponderale, suggerivamo il percorso della chirurgia bariatrica. Nei tre mesi successivi all’intervento di sleeve gastrectomy e a fronte di un calo ponderale di 20 kg (BMI 38 kg/m2, classe II sec. WHO), si è assistito a progressiva riduzione della proteinuria fino agli attuali valori di P/C 0,8-1 g/g. Riportiamo il primo caso a noi noto di MCD associato a ORG, in progressiva risoluzione dopo chirurgia bariatrica.

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