PO 239 – I nuovi farmaci anti HCV ad azione diretta (DAAs) nel paziente con trapianto di rene.

Autori: Partipilo Francesca, Ripa Elisabetta, Pepe Vito, Detomaso Francesco, Gernone Giuseppe.

Affiliazioni: ASL BA – Nefrologia e Dialisi Ospedale “S. Maria degli Angeli” Putignano (Bari)

L’infezione cronica da HCV è associata a ridotta sopravvivenza del paziente ricevente trapianto di rene (1-2) e del graft (3-4). Un’elevata percentuale di risoluzione dell’infezione s’è ottenuta con i regimi interferon free grazie ai nuovi DAAs. Genotipo, presenza di cirrosi, precedente trattamento anti HCV, funzione del graft e terapia immunosoppressiva influenzano la scelta terapeutica. Sono disponibili oggi nuove opzioni terapeutiche con regimi pangenotipici utilizzabili anche nella disfunzione avanzata del graft (eGFR <30 ml/min) (5).
Materiali e metodi: Presentiamo i casi clinici di 3 pazienti (pz) HCV+ trapiantati di rene aventi differente GFR, trattati con i nuovi DAAs pangenotipici. Le caratteristiche dei pz sono riportate in Tab.1. Nessuna terapia antivirale in passato. I pz sono stati sottoposti a stretto monitoraggio della funzione renale ed epatica, emocromo e dosaggio dell’immunosoppressore durante e dopo il trattamento.
Discussione: L’interazione CNI-i/DAAs, e la funzione renale sono stati determinanti nella scelta dell’antivirale. Nel pz 1 affetto da severa insufficienza renale e proteinuria (>1 g/24 h), è stato somministrato Glecaprevir/Pibrentasvir per cui non è stato necessario alcun adeguamento posologico. I pazienti 2 e 3, con normofunzione renale, sono stati trattati con regimi a base di Sofosbuvir, non indicato nei soggetti con eGFR < 30 ml/min. SVR 12 s'è ottenuta in tutti i pz assieme a stabilità della funzione renale e dell'emoglobina e sensibile miglioramento della proteinuria (1,02 vs 1,6 g/24 h pre trattamento) nel pz 1 , in assenza di effetti collaterali in tutti i casi.
Conclusioni: I nuovi farmaci DAAs sono sicuri ed efficaci nei trapiantati di rene anche con disfunzione del graft per cui la funzione renale non rappresenta più un limite al loro utilizzo. La funzione renale, come l'emoglobina, è rimasta stabile, ma con sensibile miglioramento della proteinuria nel pz con graft già compromesso. Sarà necessario monitorare la risposta virologica, l’eventuale comparsa di effetti collaterali e alterazioni della funzione renale a lungo termine.

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