Autori: Ermanno Guarino (1), Giancarlo Bilancio (1), Francesco Giordano (1), Vincenzo Cozza (1), Pierpaolo Cavallo (2), Amalia De Curtis (3), Simona Costanzo (3), Augusto Di Castelnuovo (3), Giovanni de Gaetano (3), Licia Iacoviello (3,4) e Massimo Cirillo (1)
Affiliazioni: (1) Dipartimento “Scuola Medica Salernitana”, Università di Salerno – (2) Dipartimento di Fisica, Università di Salerno — (3) Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione, IRCCS Neuromed, Pozzilli (IS) — (4) Dipartimento di Medicina e Chirurgia. Università dell’Insubria, Varese
Background. L’associazione tra ipovitaminosi D e deficit di calcio è nota sin dal 1921. Non è chiaro se l’associazione sia presente solo per la forma attiva di vitamina D diidrossilata [1,25(OH)2-vit.D] o anche per la vitamina D monoidrossilata [25(OH)-vit.D].
Scopo. Questo studio epidemiologico ha indagato per la prima volta le associazioni con calcemia e calciuria dei livelli sierici di 25(OH)-vit.D e 1,25(OH)2-vit.D.
Metodi. In 987 adulti partecipanti allo studio Moli-Sani (509 uomini e 478 donne, età 35-94 anni), sono stati dosati i livelli sierici di 25(OH)-vit.D, 1,25(OH)2-vit. D e paratormone (chemiluminescenza automatizzata ad alta accuratezza, Liaison, Diasorin), calcemia e calciuria (biochimica automatica). Sono stati dosati anche livelli sierici di creatinina (metodo enzimatico) e cistatina C. I dosaggi di 25(OH)-vit.D e creatinina erano standardizzati con calibratore NIST. eGFR era calcolato usando creatinina e cistatina C (equazione CKD-Epi).
Risultati. La media±SD era 9.32±0.32 mg/dL per calcemia, 125±113 mg/g creatinina per calciuria, 26.4±13.1 ng/mL per 25(OH)-vit.D, 38.1±11.3 pg/mL per 1,25(OH)2-vit. D, 25.6±12.9 pg/mL per paratormone e 83±16 mL/min x 1.73 m2 per eGFR. Livelli ridotti di 25(OH)-vit.D non si associavano a calcemia o calciuria né usando la definizione clinica di deficienza (<20 ng/mL, P>0.4) né in analisi per quantili (P>0.17). Al contrario, livelli ridotti di 1,25(OH)2-vit.D si associavano a minori livelli di calcemia e calciuria sia usando la definizione clinica di deficienza (<10 pg/mL, P<0.03) sia in analisi per quantili (P<0.001).
Conclusioni. Dati utili ad individuare la presenza o il rischio di deficit di calcio sono ottenibili solo col dosaggio della forma attiva 1,25-(OH)2-vit.D, non col dosaggio della 25-(OH)-vit.D.