PO 126 – Depurazione extracorporea mediante Coupled Plasma Filtration and Adsorption (CPFA) in corso di Insufficienza Epatica Acuta e Acuta su Cronica (Studio HERCOLE)

Autori: Chiara Guglielmo (1), Claudia Bini (1), Gabriele Donati (1), Francesco Tondolo (1), Teresa Natali (1), Anna Scrivo (1), Anna Laura Croci Chiocchini (1), Andrea Angeletti (1), Fabio Piscaglia (2), Patrizia Simoni (3), Luigi Bolondi (2), Gaetano La Manna (1)

Affiliazioni: (1) U.O. Nefrologia, Dialisi e Trapianto, Dipartimento di Medicina Specialistica, Diagnostica e Sperimentale (DIMES), Policlinico Sant’Orsola-Malpighi, Università di Bologna (2) U.O. Medicina Interna, Policlinico S.Orsola-Malpighi, Università di Bologna (3) Laboratorio di Gastroenterologia, Policlinico S.Orsola-Malpighi, Università di Bologna

La CPFA è utilizzata nel trattamento della sepsi severa per rimuovere i mediatori circolanti dell’infiammazione. Nell’insufficienza epatica esistono evidenze sperimentali della capacità di adsorbimento di tossine legate alle proteine plasmatiche da parte della resina stirenica neutra che è parte integrante del circuito della CPFA (Fig.1) mentre l’emofiltro è in grado di rimuovere tossine a basso peso molecolare.

Abbiamo valutato l’efficacia e la sicurezza della CPFA nella depurazione delle tossine epatiche nell’insufficienza epatica acuta o acuta su cronica.

Sono stati arruolati 12 pazienti (Tab.1). Sono state calcolate le reduction rate per ogni seduta (RRs) della bilirubina, dell’acido lattico e degli acidi biliari.

La RR mediana per la bilirubina totale era 28.8% (2.2–40.5%), per la bilirubina diretta 32.7% (8.3–48.9%), per la bilirubina indiretta 29.5% (6.5–65.4%), per gli acidi biliari 31% (14–60%) e per l’acido lattico 10% (-57–53%). Nel sottogruppo sottoposto a anticoagulazione con citrato la RR dell’acido lattico è minore (9%, -57–53%), rispetto al sottogruppo con eparina non frazionata(18%, 0–36%).

In 10 pazienti si è osservato un recupero della funzionalità epatica di base. Ad 1 anno di follow-up 2 pazienti sono morti durante il ricovero, 6 hanno recuperato la funzionalità epatica di base e 1 di questi è uscito dalla lista trapianto.

Dei 4 pazienti che non hanno completato 1 anno di follow-up, 3 sono vivi e 2 di questi hanno recuperato la loro funzione epatica di base, mentre 1 è stato sottoposto a trapianto.

L’impiego della CPFA è risultato efficace per la depurazione extracorporea in corso di insufficienza epatica. La CPFA può essere considerata una tecnica ponte per il successivo trapianto di fegato o per il recupero della funzione epatica basale.

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