PO 120 – DIFFERENZE DI GENERE E TASSI DI OSPEDALIZZAZIONE NELLA POPOLAZIONE INCIDENTE IN DIALISI: CONFRONTO FRA ITALIANI E STRANIERI IN UNA COORTE DI 204 PAZIENTI

Autori: Francesco Iannuzzella, Mattia Corradini, Giuseppe Battaglino, Mariarosa Maiorana, Mara Montanari, Achiropita Bovino, Elisa Gnappi, Danio Somenzi, Stefania Giberti, Roberto Rustichelli, Alfredo Stefani, Mariacristina Gregorini

Affiliazioni: SC di Nefrologia e Dialisi, AUSL-IRCCS, Reggio Emilia

INTRODUZIONE. Abbiamo valutato retrospettivamente la popolazione di pazienti incidenti in dialisi nel nostro Centro con l’obiettivo di esaminare le differenze di genere fra i due gruppi di italiani e stranieri con particolare riferimento ai tassi di ospedalizzazione. METODI. Abbiamo incluso i pazienti incidenti in dialisi tra il 2015 e il 2017. Sono state eseguite analisi per sottogruppi in rapporto al genere e alla nazionalità (italiani vs stranieri) per età, modalità dialitica, presentazione, eGFR, tassi di ospedalizzazione e numero dei giorni di degenza. RISULTATI. Sono stati arruolati 204 pazienti (F 72, 69.5+15,1 anni). Il gruppo “italiani” comprendeva 172 soggetti (F=57, 74.1+15.1 aa). Il 19.1% era in dialisi peritoneale. In questo gruppo non vi erano differenze significative per genere fra le variabili considerate. Il gruppo “stranieri” (F=17) presentava un’età inferiore (55.5+12.7 vs 71.1+15.1, p < 0.05), un minore ricorso alla dialisi peritoneale (3.1%, p<0.05) ed eGFR inferiore (6.3 vs 8.2 ml/min/1.73 mq, p<0.05). Anche in questo gruppo non vi erano differenze di genere. Il tasso medio di ospedalizzazione è stato di 1.46 ricoveri/paziente-anno senza differenze per genere (F/M 1.36 vs 1.51, p=0.44) con un valore inferiore fra gli stranieri (1.21 vs 1.50, p=0.38). La durata media di ospedalizzazione è stata di 13.2 giorni/paziente-anno (Italiani 13.48 vs 11.71, p=ns). Una durata più breve è stata riportata per le donne sia fra gli italiani (12.9 vs 13.7 p=ns), che fra gli stranieri (7.8 vs 15.1, p <0.05). CONCLUSIONI. Fra i dializzati stranieri, questo studio non conferma i dati riportati dalla letteratura circa una più elevata frequenza di ospedalizzazione fra le donne, evidenziando altresì un minore impatto in termini di giorni complessivi di ricovero.

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