PO 112 – Le biopsie effettuate dai nefrologi in formazione sono sicure e adeguate?

Autori: Vittoria Esposito (1), Giulia Mazzon (1), Paola Baiardi (1), Massimo Torreggiani (1), Luca Semeraro (1), Davide Catucci (1), Marco Colucci (1), Alice Mariotto (1), Fabrizio Grosjean (2), Giacomo Bovio (1), Ciro Esposito (1,3)

Affiliazioni: (1) Nefrologia e Dialisi, ICS Maugeri, Pavia, (2) Nefrologia, Dialisi e Trapianto, Policlinico San Matteo, Pavia, (3) Università di Pavia

Negli ultimi anni i nefrologi hanno sempre di più delegato ad altri specialisti procedure interventistiche. Tra queste anche la biopsia renale che ha un ruolo centrale nella diagnosi di molte nefropatie. Una delle possibili cause è la convinzione che la biopsia renale deve essere effettuata solo in grandi centri che possono contare su un patologo renale e un nefrologo esperto. Questa tendenza può aumentare la sicurezza della biopsia renale nel breve termine ma può limitare la possibilità di nefrologi in formazione di acquisire sicurezza nell’effettuare la procedura.

Abbiamo valutato le biopsie renali effettuate da maggio 2002 a ottobre 2016 presso la Maugeri di Pavia, un ospedale di media grandezza, per determinare se le complicanze fossero simili a quelle riportate dalla letteratura e se le biopsie effettuate da più nefrologi inclusi nefrologi in formazione, come avviene dal 2012 da quando la Nefrologia è a conduzione universitaria, fossero associate ad un aumento delle complicanze o a riduzione del potere diagnostico. Abbiamo valutato 337 biopsie ecoguidate effettuate con sistema automatico e aghi 14G. I pazienti erano osservati per 24 ore e a 6 e 24 ore venivano effettuati emocromo e ecografia renale.

18.7% dei pazienti presentavano complicanze ma solo 1.2% erano maggiori. Le complicanze erano più comuni nelle donne (28%) rispetto ai maschi (14,8%) (p = 0.004). Non si osservava correlazione tra diagnosi, funzione renale e incidenza di complicanze né tra queste e ipertensione arteriosa. L’aumento del numero di operatori che effettuavano la biopsia renale non si associava ad un aumento delle complicanze (18,7% prima e dopo il 2012) o con un aumento delle complicanze maggiori (1.2% vs 1,2%).

La biopsia renale può essere effettuata con sicurezza in un ospedale di media grandezza. La sicurezza e l’adequatezza sono garantite anche se la procedura è eseguita da numerosi operatori giovani con la supervisione di un tutor esperto. La biopsia renale dovrebbe diventare parte integrante del training dei nefrologi in formazione in modo da permetterne una maggiore diffusione.

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