PO 108 – Impatto delle variazioni di albuminuria in corso di terapia antipertensiva sulla prognosi renale in pazienti con diabete tipo 2

Autori: Francesca Viazzi, MD1, Barbara Bonino, MD1, Antonio Ceriello, MD 2,3, Paola Fioretto MD4, Carlo Giorda, MD5, Pietro Guida, MSC6,7, Giuseppina Russo, MD, PhD8, Eulalia Greco, MD9, Salvatore De Cosmo, MD8, Roberto Pontremoli, MD, PhD1 and the AMD-Annals Study Group

Affiliazioni: 1Università degli Studi and IRCCS Azienda Ospedaliera Universitaria San Martino-IST, Genova, Italy, 2Institut d’Investigacions Biomèdiques August Pii Sunyer (IDIBAPS) and Centro de Investigación Biomédicaen Red de Diabetes y Enfermedades Metabólicas Asociadas (CIBERDEM), Barcelona, Spain, 3Department of Cardiovascular and Metabolic Diseases, IRCCS Gruppo Multimedica, Sesto San Giovanni, Milano, Italy, 4 Department of Medicine, University of Padua, Italy, 5 Diabetes and Metabolism Unit ASL Turin 5 Chieri (TO) Italy, 6 Associazione Medici Diabetologi, Rome, Italy and 7Scientific Clinical Institute Maugeri, IRCCS Institute of Cassano delle Murge, Bari, Italy, 8Department of Clinical and Experimental Medicine, University of Messina, Messina, Italy, 9Department of Medical Sciences, Scientific Institute “Casa Sollievo della Sofferenza”, San Giovanni Rotondo (FG), Italy.

Scopi Analizzare il ruolo predittivo delle variazioni di albuminuria in corso di terapia antipertensiva in pazienti con diabete tipo 2 (T2D)

Metodi  Abbiamo analizzato i dati clinici derivanti da 100 Centri diabetologici italiani inerenti 12611 pazienti con ipertensione (HT), T2D, filtrato glomerulare conservato (eGFR >60 ml/min) al basale, e regolari visite nell’arco di 4 anni complete di dati di funzione renale e albuminuria.  Abbiamo studiato l’associazione tra variazioni di albuminuria durante il primo anno di osservazione, controllo pressorio acquisito e la perdita di eGFR nei 4 anni di follow-up.

Risultati L’età media al basale era 65±9 anni, la durata di malattia 11±8 anni, eGFR 85±13 ml/min e i valori pressori 142±17/81±9 mmHg. I pazienti con albuminuria persistente hanno mostrato rischio doppio di perdita di eGFR >30% rispetto al basale o di incidenza di malattia renale stadio 3 (eGFR <60 ml/min) a confronto con i pazienti con albuminuria normale in maniera persistente (OR 2.00, CI 1.71-2.34;  P<0.001). L’outcome renale sfavorevole nell’intera popolazione era associato in maniera indipendente a genere femminile, età, durata di malattia, BMI, eGFR basale, profilo lipidico, il numero di farmaci antipertensivi e le variazioni di albuminuria nell’arco del primo anno di osservazione. Inoltre, l’acquisizione di valori pressori più bassi e l’utilizzo di farmaci inibitori del Sistema Renina Angiotensina Aldosterone erano correlati all’outcome renale solo nei pazienti senza albuminuria.

Conclusioni In pazienti con HT e T2D seguiti secondo la comune pratica clinica, le variazioni di albuminuria si associano a variazioni corrispondenti di rischio renale. Pertanto le variazioni di albuminuria possono fornire una guida intermedia per ottimizzare le strategie terapeutiche.

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