PO 105 – IL RITUXIMAB AD ALTE DOSE NON È EFFICACE NEL TRATTAMENTO DELLA GLOMERULOSCLEROSI FOCALE E SEGMENTARIA DELL’ADULTO

Autori: D. Roccatello, R. Fenoglio, C. Naretto, D. Rossi e S. Sciascia

Affiliazioni: Struttura Complessa a Direzione Universitaria di Nefrologia e Dialisi e Centro di Ricerche di Immunopatologia e Documentazione Malattie Rare, Ospedale Giovanni Bosco e Università di Torino.

Introduzione: Alcune segnalazioni isolate hanno riportato una potenziale efficacia  del rituximab (RTX) nel trattamento della glomerulosclerosi focale e segmentaria (FSGS). Tuttavia, l’uso del RTX in pazienti (pz) adulti con FSGS richiede ulteriori indagini. Metodi: 8 pz con FSGS (età 63,9 ± 14,0,) sono stati trattati con RTX ad alte dosi (8 dosi settimanali di 375 mg/die). Tutti i pz presentavano al tempo della prima infusione di RTX una marcata proteinuria (proteinuria media 5.3 ± 1.9 g/24 h) e dei valori medi di creatinina sierica 2.6 ± 1.2 mg/dl. I pz reclutati presentavano fattori di rischio che precludevano l’utilizzo di  terapie convenzionali. I pz sono stati prospetticamente valutati per almeno 2 anni. Risultati: Il trattamento con alte dosi di RTX non ha dimostrato un’efficacia nel ridurre i livelli di proteinuria in 7/8 pz che presentavano persistente proteinuria in range nefrosico (5.3 ± 1.9 g/24 h T0, rispetto ad un valore medio di 3.9 ± 1.8 g/24 h a fine follow-up, e dei valori medi di creatinina sierica aumentati da 2.6 ± 1.2 a 3.5 ± 2.5 mg/dl). Solo un pz ha mostrato un miglioramento della funzione renale e una notevole riduzione della proteinuria (da  7 g/24 h) a valori non nefrosici (1.5 g/24 h). Non si sono osservate differenze statisticamente significative in termini di caratteristiche cliniche, di laboratorio tra il paziente con risposta al trattamento con RTX quando paragonato ai non responders. Conclusioni: Un solo paziente con FSGS nella nostra coorte ha mostrato una riposta clinica alla terapia di deplezione B-cellulare. Il ruolo del RTX nel trattamento della FSGS rimane interlocutorio e studi futuri sono necessari per indentificare sub-popolazioni di pz con questa patologia che potrebbero beneficiare di un trattamento di deplezione linfocitaria.

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