PO 06 – Nefropatia da anticoagulanti indotta da Rivaroxaban: case report.

Autori: V. Blanco (1), F. Lauria (1), L. Allegri (2) e D. Rolla (1)

Affiliazioni: (1) Nefrologia e Dialisi, Ospedale S. Andrea La Spezia, (2) U.O.C. di Nefrologia , AOU di Parma.

La nefropatia da anticoagulanti (anticoagulant-related nephropathy, ARN) è una
complicanza sottostimata secondaria agli effetti nefrotossici dovuti all’eccessiva
anticoagulazione da warfarin e, in accordo ad alcuni recenti report, anche da alcuni dei
nuovi anticoagulanti orali (new oral anticoagulants, NOACs), in particolare dabigatran e
apixaban. Riportiamo il primo caso di verosimile ARN da rivaroxaban in una donna di 78 anni che ha sviluppato insufficienza renale acuta oligo-anurica e severa anemizzazione 20 giorni dopo avere iniziato rivaroxaban per fibrillazione atriale. La nefropatia si è caratterizzata per la presenza di microematuria e proteinuria sub-nefrosica (2 g/24 ore). Sospeso il rivaroxaban, è stata eseguita una biopsia renale. L’esame istologico ha dimostrato necrosi tubulare acuta, estesa atrofia tubulare, cilindri intratubulari di globuli rossi determinanti occlusione tubulare, con immunofluorescenza negativa, reperti non dissimili da quanto osservato nell’ARN da warfarin. La sospensione del farmaco ha
determinato un completo recupero della funzione renale e la risoluzione della proteinuria
nell’arco di due settimane.
Il caso riportato illustra come l’instaurazione di una terapia con NOACs dovrebbe essere
accompagnato dal monitoraggio della funzione renale, specialmente in pazienti a rischio
(età avanzata, ipertensione, diabete, insufficienza renale cronica pre-esistente). Studi
prospettici su ampia casistica sono in corso e auspicabilmente elucideranno la vera
incidenza della nefropatia da NOACs.

Visibile necrosi tubulare acuta e aspetti ischemici a livello glomerulare con globuli rossi nel contesto. 
Particolare di un cilindro di globuli rossi all’interno del tubulo.

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