CO 56 – PREVALENZA DELL’INSUFFICIENZA RENALE CRONICA IN UNA GROSSA COORTE MULTICENTRICA DI PAZIENTI CON INFEZIONE DA HIV E RUOLO DELLA TERAPIA ANTIRETROVIRALE

Autori: Giliberti M. (1), Pesce F. (1), Maggi P. (2), Montinaro V. (3), Gruppo di studio HIV-HY*

Affiliazioni: (1) U.O. Nefrologia-Azienda Ospedaliera Policlinico Bari, Università di Bari (2) U.O. Malattie Infettive–Azienda Ospedaliera Policlinico Bari, Università di Bari (3) U.O. Nefrologia–Azienda Ospedaliera “Pia Fondazione Card. G. Panico” Tricase (LE) *Am. J. Hypert 2014; 27:222-8

In Europa la prevalenza dell’insufficienza renale cronica (IRC, definita come GFR <60 ml/min) nei pazienti con infezione da HIV è compresa fra il 5 e il 9%. Il coinvolgimento renale è determinato sia dall’azione patogena del virus che dalla nefrotossicità delle terapie antiretrovirali (ART).

Abbiamo condotto uno studio retrospettivo, osservazionale su 577 pazienti con infezione da HIV (popolazione dello studio HIV-HY) di età media 46,4 ± 9,5 anni, 71,8% maschi e 28,2% femmine. Sono stati analizzati i dati di laboratorio, clinici e l’ART al basale e ogni anno per 5 anni. È stato effettuato un confronto tra tale popolazione e quella dei 7552 individui adulti italiani, di età compresa tra 35-79 anni, partecipanti allo studio CARHES (Cardiovascular risk in Renal patients of the Health Examination Survey). È stata quindi valutata la prevalenza dell’IRC nelle diverse fasce d’età nelle 2 popolazioni in studio.

La prevalenza dell’IRC nella coorte di pazienti HIV era del 4,58%, quella della popolazione del CARHES del 2,89% (p=NS). Stratificando le popolazioni in fasce di età, si riscontrava in quelle più avanzate (50-59, 60-69, 70-79) una maggiore prevalenza di IRC nel gruppo con HIV rispetto al gruppo CARHES (p=0,04; chi2 per trend) (figura 1). Inoltre l’analisi delle variazioni della fosfatemia, come indicatore di nefrotossicità dell’ART, ha mostrato: valori stabilmente più alti in corso di terapia con Atazanavir al basale o durante il follow-up (p=0,0175) e una tendenza, sebbene non significativa (p=0,096), alla riduzione della fosfatemia dopo 2 anni di follow-up nei pazienti in terapia con Tenofovir disoproxil fumarato. In conclusione, i pazienti con età superiore a 50 anni e con infezione da HIV presentano un maggiore rischio di sviluppare IRC rispetto ad individui di pari età senza infezione e il danno renale, come noto, può essere associato all’ART in corso.

Lascia un commento