CO 42 – RITUXIMAB COME TERAPIA DI MANTENIMENTO NEL LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO

Autori: Federico Alberici(1), Matthias A. Cassia(1,2), Rachel Jones(3), Giovanni Casazza(2), Maria Letizia Urban(4), Giacomo Emmi(5), Gabriella Moroni(6), Renato A. Sinico(7), Piergiorgio Messa(6), Augusto Vaglio(4), Frances Hall(8), Maurizio Gallieni(1,2), David Jayne(3)

Affiliazioni: (1)UOC Nefrologia e Dialisi, ASST Santi Paolo e Carlo, Milano;(2)Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche “L.Sacco”, Università degli Studi di Milano;(3)Dipartimento di Medicina, Università di Cambridge, UK;(4)UOC Nefrologia, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma;(5)Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Università di Firenze;(6)UOC Nefrologia e Dialisi, Fondazione IRCSS Ca’ Granda Ospedale Maggiore, Milano;(7)Dipartimento di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Milano Bicocca;(8)Unità di Reumatologia, Cambridge University Hospital, UK

Introduzione.L’efficacia del rituximab (RTX) nel Lupus Eritematoso Sistemico (LES) è dibattuta e mancano dati riguardo il ruolo come terapia di mantenimento. Descriviamo una coorte europea di pazienti affetti da LES con enfasi sull’uso del RTX come mantenimento.

Metodi.Sono stati inclusi tutti i pazienti con diagnosi di LES trattati con RTX. Terapia di mantenimento (RMT) è stata definita come l’uso di almeno tre cicli di RTX con un intervallo tra le somministrazioni di 3-12 mesi. Risposta negativa (TF) a sei mesi e recidiva durante il follow-up sono state definite come un aumento di attività di malattia e della dose di immunosoppressori.

Risultati.Sono stati inclusi 148 pazienti:a 6 mesi il 27% ha avuto un TF. 80 hanno ricevuto un RMT; in questi lo score di attività di malattia ECLAM si è ridotto da 3.5(95%CI 3.1-3.9) a 1.86(95%CI 1.5-2.2) dopo il primo RTX(p<0.01) ed è rimasto stabile durante il mantenimento nonostante 85 recidive in 52 pazienti. Durante l’RMT la dose mediana di prednisone si è ridotta da 10 mg(IQR 5-15) a 5(IQR 0-6.75);al termine dell’RMT, 84% dei pazienti era in remissione. Dopo l’RMT la sopravvivenza libera da recidiva è risultata sovrapponibile ai pazienti trattati con un solo ciclo di RTX(figura). Il 35% dei pazienti trattati con RMT non ha recidivato durante il mantenimento con minor accumulo di danno. Alla multivariata, coinvolgimento articolare al primo RTX (OR 2.89, 95%CI 1.04-8.03, p=0.010) è risultato associato al rischio di recidive durante RMT. Gli eventi avversi osservati nella popolazione totale sono risultati di 0.3/paziente/anno; nel sottogruppo trattato con RMT di 0.24.

Conclusione.L’RMT può contribuire al controllo della malattia in corso di LES, permettendo risparmio di steroide. Il rischio di recidiva dopo RMT rimane elevato e lo stesso dopo singola somministrazione. Avere malattia articolare attiva al momento del primo RTX è fattore di rischio per recidiva durante il RMT.

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