CO 34 – IL MODELLO DEL QUALITY IMPROVEMENT NELLA PREVENZIONE DELLE BATTERIEMIE CVC-RELATE: L’ESPERIENZA REGGIANA

Autori: Francesco Iannuzzella, Giuseppe Battaglino, Mattia Corradini, Alfredo Stefani, Mariarosa Maiorana, Danio Somenzi, Stefania Giberti, Achiropita Bovino, Elisa Gnappi, Mara Montanari, Roberto Rustichelli, Mariacristina Gregorini

Affiliazioni: SC di Nefrologia e Dialisi, AUSL-IRCCS, Reggio Emilia

INTRODUZIONE. Abbiamo valutato l’impatto di un progetto integrato di Quality Improvement (QI) sulla riduzione delle batteriemie da CVC (CRBSI) nel nostro Centro Dialisi. METODI. A seguito di una crescita delle batteriemie correlate a CVC (1,8/1000 giorni-catetere), nel 2015 abbiamo avviato un progetto di QI nelle pratiche di gestione del CVC per emodialisi. Tutto il personale è stato coinvolto attivamente in più riunioni su un lavoro di gruppo realizzato secondo i criteri del bottom up, del percorso di formazione/miglioramento continuo e della teoria dei nudges. Sono stati identificati gli elementi distintivi dei cosiddetti “devianti positivi” e inseriti in un modello operativo unico e condiviso adatto alle risorse disponibili. L’outcome primario è stata la riduzione delle CRBSI. Abbiamo inoltre valutato la distribuzione delle infezioni per agente infettivo con particolare riguardo a quelle sostenute da Gram positivi e da stafilococchi meticillino-resistenti (MRSA). RISULTATI. Dal 2015 al 2017, sono stati trattati nel nostro Centro 378 pazienti (F 127, 68+15,4 anni) per un totale di 97.458 giorni-catetere. I tassi di CRBSI si sono ridotti rispetto al dato storico: 0,8/1000 gg-CVC nel 2015, 0,5/1000 gg-CVC nel 2016, 0,3/1000 gg-CVC nel 2017 (p<0,05). La frequenza di colonizzazione da MRSA è scesa da 24,2% nel 2015 a 6,2% nel 2017 (p<0,05). Lo spettro di infezioni non si è tuttavia modificato: Gram positivi da 48 a 43% (p=ns), MRSA da 7,4 a 6,3%. CONCLUSIONI. Un progetto articolato di QI all’interno di un Centro Dialisi adattato alla struttura  e alle risorse disponibili, che coinvolga attivamente gli operatori e adeguatamente sostenuto da continui interventi di rinforzo positivo è in grado di ridurre i tassi di CRBSI.

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