CO 31 – Cateterismo venoso della vena giugulare interna destra in presenza di trombosi: accesso femorale e puntura dall’interno con tecnica SURFACER

Autori: Giordano A (1), Rigamonti P (2), Torcia P (2), Cagna D (3), Ricchiuto A (3), Cariati M (2), Gallieni M (1,3).

Affiliazioni: (1) Nefrologia e Dialisi, Ospedale San Carlo Borromeo, ASST Santi Paolo e Carlo; (2) Radiologia, Ospedale San Carlo Borromeo, ASST Santi Paolo e Carlo; (3) Università degli Studi di Milano

La sede più idonea al posizionamento di un catetere venoso centrale (CVC) per emodialisi è la vena giugulare interna (VGI) destra. In caso di trombosi della VGI destra è necessario spostarsi a sinistra o sulle vene femorali. Tuttavia, poter riutilizzare la vena giugulare interna destra sarebbe preferibile.
Presentiamo la prima esperienza italiana di utilizzo di un nuovo dispositivo che consente il riposizionamento ex-novo di un CVC nonostante la presenza di trombosi nell’asse venoso giugulo-brachiocefalico destro, con accesso femorale e puntura del vaso dall’interno verso l’esterno (Surfacer® Inside-Out® Access Catheter System, Bluegrass Vascular Technologies, USA). Sotto guida fluoroscopica si attraversa l’atrio destro, si raggiunge l’area di trombosi e orientando correttamente l’ago-guida si punge il vaso dall’interno verso la superficie cutanea. Il CVC viene poi agevolmente inserito sulla guida metallica fuoruscita dalla cute.
Quattro pazienti dializzati sono stati sottoposti a inserimento di CVC con tecnica Surfacer® presso la nostra struttura da maggio 2017 a marzo 2018. Il successo tecnico è stato del 100%, senza alcuna complicanza. La durata della procedura è stata tra 24 e 70 minuti. In conclusione, il dispositivo Surfacer® è innovativo, consentendo di allestire un nuovo accesso venoso per emodialisi nei pazienti con trombosi venosa dell’asse brachio-cefalico destro. La possibilità di utilizzare ripetutamente l’asse venoso destro può risparmiare gli altri siti venosi.

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