CO 30 – L’eccesso di mortalità (EM) nei pazienti con Malattia Renale Cronica (MRC) non differisce in base al genere

Autori: M. Mandreoli (1), D. Gibertoni (2), E. Mancini (3), G. Russo (4), MC Gregorini (5), V. Canal (2), B. Ricci (2), A. Santoro (3)

Affiliazioni: (1) UOC Nefrologia e Dialisi, Ospedale S. Maria della Scaletta, Imola; (2) DIBINEM Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie, Università di Bologna; (3) UOC Nefrologia, Dialisi e Ipertensione Policlinico S. Orsola-Malpighi, Bologna; (4) UOC Nefrologia e Dialisi, Arcispedale S. Anna, Ferrara; (5) UOC Nefrologia e Dialisi, Arcispedale S. Maria Nuovo, Reggio Emilia

RAZIONALE

I dati provenienti dai due registri della Regione Emilia Romagna (Registro PIRP dei pazienti in terapia conservativa e registro Dialisi) mostrano entrambi una netta prevalenza del genere maschile (66%), facendo ipotizzare che la MRC abbia diverso comportamento nei due generi e che nelle donne vi sia un apparente vantaggio.

Abbiamo quindi esaminato se, in una coorte di pazienti con MRC, il genere conferiva una diversità di ingresso in dialisi, decesso o di EM.

MATERIALI E METODI

Sono stati selezionati 724 pazienti, 362 per genere, entrati in PIRP nel periodo 1.4.2004 – 31.12.2016, età 55-74 anni, VFG basale (CKD-EPI) 25-35 mL/min, matchati per valori pressori e terapia antiipertensiva. Dialisi e decesso sono stati valutati al 31.12.2016 con curve di Kaplan-Meier, log-rank test e competing risk survival analysis multipla. La relative survival (RS) è stata calcolata rispetto alla corrispondente popolazione generale dell’Emilia-Romagna, e l’associazione tra EM e genere è stata valutata con regressione multipla, aggiustata per le principali covariate (socio-demografiche, cliniche e di laboratorio).

RISULTATI

Sia per il decesso (Fig.1) che per la dialisi (Fig.2) le pazienti femmine mostrano una migliore sopravvivenza, a partire dal terzo anno di follow-up, che non viene riconfermata dalla competing risks survival analysis né per il decesso (β=.26, p=.131), né per la dialisi (β=.27, p=.372). La RS a 10 anni è =.713 nei maschi e =.743 nelle femmine, con traiettorie molto simili (Fig.3). L’EM di questi pazienti non è associata al genere (β=.79, p=.275).

CONCLUSIONI

L’EM già osservata nei pazienti con MRC non sembra legata al genere, ma risulta invece influenzata dalla presenza al baseline di comorbidità cardiovascolari, dai valori basali di VFG e dal tipo di nefropatia.

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