PO220 – Case report di Iodine Mumps (Scialoadenite) in seguito a somministrazione di mezzo di contrasto iodato

Autori: Simeoni M, Di Vilio R, Leonardi G, Bologna S, Caglioti A, Cerantonio A, Fuiano G
Affiliazioni:  U.O. Nefrologia e Dialisi- Azienda Ospedaliera “Mater Domini” Catanzaro

Razionale

La scialoadenite da mezzo di contrasto iodato o iodine mumps (IM) è una rara e tardiva manifestazione benigna che si verifica indipendentemente dall’osmolarità del mezzo di contrasto iniettato per via endovenosa od endoarteriosa ed è più frequente nei pazienti con insufficienza renale, nelle donne giovani e nei soggetti con diatesi allergica [1]. Il 98% dell’eliminazione del mezzo di contrasto iodato avviene per via renale e solo il rimanente 2% per via salivare. In caso di normale funzione renale, il mezzo di contrasto non raggiunge pertanto concentrazioni ghiandolari tali da causare scialoadenite. Al contrario, una riduzione critica del filtrato glomerulare, creando sovraccarico salivare, può indurre un rigonfiamento edematoso dei dotti salivari e condurre ad una ostruzione duttale con conseguente rigonfiamento infiammatorio della parotide. Anche in letteratura è descritta una maggiore incidenza di IM in pazienti con insufficienza renale cronica sia in trattamento conservativo che in trattamento sostitutivo [2].  La prognosi dello iodine mumps è relativamente benigna e la durata della sintomatologia varia da pochi minuti a cinque giorni [3]. Complicanze associate alla IM includono: paralisi del nervo faciale, eritema cutaneo, incremento volumetrico della tiroide e delle ghiandole salivari [4].  Di seguito riportiamo un raro caso clinico di IM in una paziente in emodialisi cronica. 

Casistica e metodi

Una donna di 72 anni in insufficienza renale cronica secondaria a nefroangiosclerosi in trattamento emodialitico bisettimanale veniva ricoverata presso la nostra U.O. di Nefrologia e Dialisi. La paziente mostrava anemia riconducibile al sanguinamento di una formazione poliploide dell’intestino retto, successivamente asportata per via della sua natura maligna. Per la stadiazione della malattia veniva eseguita una TC total body con mezzo di contrasto mediante somministrazione endovenosa di 200 ml di Iomeprolo 400 mg/ml. Dopo 24 ore dalla procedura diagnostica, la paziente mostrava, all’esame obiettivo, una tumefazione bilaterale molle e dolente delle parotidi in assenza di sintomatologia dolorosa. Veniva eseguita un’ecografia delle ghiandole salivari che evidenziava margini regolari della tumefazione con ecostruttura parzialmente disomogenea. Veniva altresì evidenziato un ingrandimento delle ghiandole sottomandibolari. Tali segni consentivano la diagnosi definitiva di scialoadenite [Fig. 1-2].


Fig. 1 Il reperto ecografico di iodine mumps

 

 


Fig. 2 Il reperto ecografico di iodine mumps

 

Risultati

Alla paziente veniva tempestivamente somministrato betametasone 4 mg ed avviato un trattamento emodialitico della durata di 120 min. Entro le successive 24h, seguiva una completa remissione del quadro di infiammazione paratiroidea con scomparsa della tumefazione e della sintomatologia dolorosa associata.

Conclusioni

Nonostante l’eziopatogenesi della IM non sia del tutto chiara, un ruolo fondamentale potrebbe essere svolto dall’attività del simporto sodio/iodio (NIS) sulle cellule delle ghiandole salivari.  Alte concentrazioni di iodio derivanti dal mancato smaltimento renale, sono in grado di inibire l’azione di questo symporter con conseguente compromissione del trofismo cellulare dei tessuti iodio-captanti, apoptosi e infiammazione duttale. Peraltro è comune osservare la ricorrenza di IM in soggetti che hanno già mostrato un episodio. Da cui è consigliabile, nei casi accertati, ricorrere , ove necessario, all’uso di mezzi di contrasto non iodati. La terapia attuale di iodine mumps si avvale dell’impiego di cortisonici, analgesici e/o terapia dialitica depurativa. Risulta tuttavia necessario individuare i fattori predisponenti o causanti la scialoadenite per prevenire queste reazioni idiosincrasiche e per definire con certezza l’iter terapeutico.

Bibliografia:
1. E. Matthews et al “Adverse Effects of Iodine-derived Intravenous Radiopaque Contrast Media.” Radiol Technol. 2015 Jul;86(6):623-38.

2. P. Nazzaro, S. Baranello, M. Corvinelli M, G. Di Cienzo, M. Salvatore, M. Brigante “Iodide mumps following low-osmolarity contrast medium use in haemodialysis patients” G Ital Nefrol. 2013 Jan-Feb;30(1)

3. P. Pavlica, L Derchi, L. Barozzi, S. Pasquali. “Acute enlargement of the submandibular glands following injection of nonionic contrast media. Study of a case with Doppler color ultrasonography.” Radiol Med (Torino) 1996;92(3):326–328

4. J. Christensen “Iodide Mumps after intravascular administration of a non-ionic contrast medium. Case report and review of literature”, Acts Radiol, 1995, 36:82-84

5. R. Banerjee, A. Bose, T. Chakraborty, A. Datta “Peroxidase-catalysed iodotyrosine formation in dispersed cells of mouse extrathyroidal tissues” J Endocrinol 1985, 2:159-65

6. R. Banerjee, A. Datta “Salivary peroxidases” Mol Cell Biochem 1986, 70:21-9

7. B. Wyplosz, F. Scotte,A. Lillo Le-Louet , A. Chevrot, Recurrent iodide mumps after repeated administration of contrast media. Ann Intern Med 2006;145:155 156

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