PO185 – SINDROME EMOLITICA UREMICA ATIPICA DOPO TRATTAMENTO CON DOCETAXEL

Autori: A.F. Colombo (1), R. Boito (1), L. Lucà (1), F. Bova (1), A. Sellaro (1), S. Greco (1), G. Rizzuto (1)
Affiliazioni:  (1) U.O. Nefrologia e Dialisi P.O. “San Giovanni di Dio” Crotone (KR)

RAZIONALE

Descriviamo il caso clinico di un paziente affetto da tumore del pene con metastasi linfonodali inguinali e pelvici bilaterali in trattamento con somministrazioni settimanali di Docetaxel. Dopo 2 cicli di terapia, il paziente sviluppava una sindrome emolitica uremica atipica (SEUa) trattata con infusioni di plasma fresco congelato, emodialisi ed antibiotici. Non è stato possibile utilizzare l’Eculizumab a causa di una severa complicanza settica secondaria ad estesa  ascessualizzazione linfonodale inguinale. Il paziente è sopravvissuto alla SEUa ed attualmente è in trattamento emodialitico periodico.

CASISTICA E METODI

A.C, maschio di 52 anni, a cui veniva posta diagnosi di carcinoma squamoso del glande nel Maggio 2015 e quindi sottoposto ad intervento di amputazione parziale del pene e contestuale linfoadenectomia inguinale bilateralmente. Da Giugno 2015 eseguiva cicli chemioterapici con: Cisplatino e 5-Fluor-Uracile fino a Settembre 2015 e successivamente con Cisplatino e Docetaxel contestualmente a cicli di radioterapia regionale. Sospeso il Cisplatino per neurotossicità, si continuava con Docetaxel fino a Luglio 2016. La Tomografia ad Emissione di Positroni (PET) del Luglio 2016 segnalava una parziale risposta terapeutica a livello del linfonodo inguinale sinistro e  si continuava pertanto con terapia di mantenimento a base di Capecitabina Metronomica. A Novembre 2016, in considerazione dell’interessamento neoplastico inguinale sinistro esteso a livello iliaco-otturatorio e scrotale, si riavviava chemioterapia con Docetaxel di cui eseguiva solo 2 cicli mono-settimanali causa severa anemizzazione motivo per cui veniva ricoverato in Oncologia.

RISULTATI

All’ingresso, gli esami di laboratorio evidenziavano inoltre aumentati valori di creatininemia e lattatodeidrogenasi (LDH), piastrinopenia, lieve aumento della bilirubinemia. Durante la degenza, dato il progressivo peggioramento dei parametri renali ed ematologici, si avviava specifico iter diagnostico.  In decima giornata, valutate le condizioni cliniche-laboratoristiche (ulteriore peggioramento della funzionalità renale, sovraccarico idrico con contrazione della diuresi), si rendeva necessario trattamento emodialitico. Gli esami coagulativi risultavano nella norma, bassa l’aptoglobina, test di Coombs (diretto ed indiretto) negativo, presenti diversi schistociti allo striscio di sangue periferico, complemento C3 e C4 nella norma, ADAMTS 75,6%, attualmente in corso le indagini genetiche. Delineato il quadro di una SEUa, si avviava quindi terapia con infusioni di plasma fresco congelato (totale 8 sacche) e si assisteva a graduale miglioramento del quadro ematologico (progressiva normalizzazione delle piastrine, stabilità dell’emoglobinemia) ma non nefrologico (permaneva l’anuria) (Figura 1). L’ipotesi di utilizzare l’Eculizumab non si dimostrava tuttavia attuabile causa lo sviluppavo di uno stato settico secondario ad esteso ascesso di linfonodo inguinale sinistro motivo per il quale veniva sottoposto a specifico trattamento antibiotico ed inviato presso Centro di Oncologia Chirurgica di riferimento, giudicato purtroppo inoperabile.

CONCLUSIONI

Lo sviluppo di una SEUa dopo somministrazione di Docetaxel, a distanza di 6 mesi dallo stesso trattamento, rende ragione dei meccanismi fisiopatologici ancora poco noti riguardo l’innesco della microangiopatia trombotica complemento mediata. Il precoce riconoscimento del quadro clinico-laboratoristico ha evitato comunque importanti conseguenze sistemiche data l’elevata mortalità della SEU. L’esperienza del case report suggerisce che i pazienti oncologici con problematiche nefrologiche, anche iniziali, costituiscano un’importante opportunità di ampliamento delle competenze di entrambe discipline.

FIGURA 1. Freccia nera: infusione di 2 sacche di globuli rossi concentrati; freccia gialla: infusione di 2 sacche di plasma fresco congelato; freccia rossa: avvio terapia emodialitica. Hb: emoglobina (g/dL); Cr: creatininemia (mg/dL); Plt: piastrine (x 100/uL); LDH: lattato deidrogenasi (U/L)

Bibliografia:

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