UNIPET (PET UNICO) VERSUS PET 2,27 CLASSICO

SESSIONE POSTER I

UNIPET (PET UNICO) VERSUS PET 2,27 CLASSICO

poster

Premessa

La valutazione funzionale della membrana peritoneale è di importanza fondamentale per la conduzione della dialisi peritoneale in quanto fornisce utili informazioni per la corretta prescrizione della dialisi peritoneale e permette di monitorare le variazioni della funzione della membrana peritoneale nel tempo. La valutazione funzionale della membrana peritoneale viene effettuata mediante l’esecuzione di alcuni test.Il più importante e conosciuto è il test di equilibrazione peritoneale o PET (Peritoneal Equilibration Test). Non vi sono sufficienti evidenze cliniche che indichino che un test sia superiore ad un altro tuttavia il PET-Unico (3.86%-PET integrato con il Doppio Mini-PET per la quantificazione dei parametri di entrambi i test) fornisce maggiori informazioni rispetto al PET classico effettuato con soluzione di glucosio al 2.27%.8 (La Milia  [1]).

Per valutare la quantita’di liquido da caricare in addome per mantenere buona funzione del peritoneo e per evitare riempimento eccessivo con sintomatologia correlata, viene eseguita la misurazione della pressione intraperitoneale (IPP) (Durand 2000 [2] (full text)).

Scopo del lavoro

L’ambulatorio di dialisi peritoneale di San Miniato ha voluto seguire con attenzione i consigli indicati dalla best practice della valutazione della membrana peritoneale , essendo convinto che non e’ difficile immettere i pazienti in dialisi peritoneale ma spesso diventa difficile mantenerli a lungo in dialisi peritoneale , con buoni valori di adeguatezza e con sedute dialitiche che rispondano alle esigenze  dell’assistito.

Presentiamo due casi clinici in cui è stato possibile modificare con successo i trattamenti dialitici inefficaci , sfruttando le informazioni ottenute da UNIPET e IPP.

Metodologia

Il metodo di esecuzione del PET unico e della PIP risponde alle indicazioni presentate nelle buone pratiche del gruppo di studio di dialisi peritoneale (La milia) [3].

Per favorire la interpretazione dei dati sono stati costruiti degli strumenti di lavoro che ci hanno permesso di catalogare tutti i risultati ottenuti nel corso dell’esame svolto che viene eseguito in regime ambulatoriale dalle ore 8.00 alle ore 15.00 comprensivo anche della misurazione della pressione intraperitoneale. 

Risultati

CASO 1: Con i risultati ottenuti dal PET 2,27 risultava un D/P della creatinina di 0,84 quindi un alto trasportatore e quindi abbiamo prescritto una metodica dialitica automatizzata. Il paziente dopo un mese dimostra edemi e dispnea. Si somministrano dosi maggiori di diuretico e si utilizzano sacche di dialisi a concentrazioni più elevate di glucosio. Malgrado questa variazione non si ottiene una adeguata ultrafiltrazione. Si esegue UNIPET: risulta UFF (UF dopo 4 ore di 3,86% PET 175 ml) appartiene ai pazienti con curva B (figura 1), OCG (conduttanza osmotica al glucosio) 0,4 microL/min/mmHg, FWT (trasporto acqua libera) 136ml e sieving sodio 11mmol/L. Essendo un UFF ma perché apparteneva alla curva B cioè riassorbiva dopo un’ora di sosta di sacca ad alta concentrazione, abbiamo continuato a fare APD ma con soste più brevi (35minuti). Presentando un OCG basso era inutile insistere con dosi elelvate di glucosio ma siccome presentava buona FWT rispondeva all’uso della icodestrina. Il paziente a parità di dose di diuretico continua a fare APD con valori di ultrafiltrazione adeguati per evitare sintomatologia che probabilmente nel tempo sarebbe diventata causa di drop-out dalla metodica.

CASO 2: D/Pdella creatinina 0,6 quindi esegue CAPD. Dispnea ed edemi malgrado buona ultrafiltrazione durante gli scambi manuali. Esegue UNIPET: non UFF (UF 870 ml) , Curva A (figura 1), OCG 5,9 microL/min/mmHg, FWT 171 ml, Sieving NA 7mmol/L. PIP oltre 28 con 2000 ml. Inizia APD  personalizzata con piccoli carichi (1000) con soste brevi per ultrafiltrare (dove si tutilizzano sacche ad alta concentrazione) e lunghe per depurare (usando sacche a bassa concentrazione) e con extraneal durante il giorno. La paziente ha meno dispnea anche per il minor ingombro addominale ed è calata di peso senza perdere adeguatezza dialitica.

Conclusioni

I due casi clinici sono un esempio di come UNIPET e IPP diano le informazioni necessarie per ottenere adeguata UF con poca esposizione alle alte concentrazioni di glucosio, mantenendo buoni valori di adeguatezza.

Con il PET classico non avremo avuto le informazioni necessarie per poterlo capire. Con le informazioni ottenute è possibile eseguire dialisi sempre più personalizzate e adattate alle esigenze dell’assistito.