Nel 2009 l’ IgA Nephropathy Network ha proposto una classificazione della IgA Nephropathy attraverso 4 caratteristiche istologiche che fossero riproducibili, indipendenti tra loro e associate alla progressione della malattia indipendentemente dai dati clinici. I fattori considerati erano: Ipercellularità Mesangiale (M), Ipercellularità Endocapillare (E), Glomerulosclerosi segmentale (S) e l’Atrofia Tubulare/Fibrosi Interstiziale (T). Da qui la denominazione di MEST score [1] .
L’aim del nostro studio era quello di identificare nel gruppo dei pazienti più giovani, un modello prognostico combinato istologico-clinico per la predizione della progressione dell’IgA e dell’incremento della Proteinuria.
I criteri di inclusione erano: IgA provata biopticamente, esclusione di IgA secondaria, revisione della biopsia al centro di Oxford, 3 determinazioni almeno di Creatinina, Proteinuria e PA, un follow up di almeno un anno e età inferiore ai 23 anni.
Gli end point esaminati erano: progressione della malattia verso l’ESRD o perdita del 50% di FG, livelli medi di proteinuria e la remissione della proteinuria a livelli inferiori i 0,5 g/die
Le idee alla base degli alberi di Classificazione [3] sono: ricerca del miglior cut-off cercando tra tutti i possibili valori di tutte le possibili variabili; formare sottogruppi che siano sempre più simili rispetto all’outcome studiato, ricorsivamente suddividere l’insieme di osservazioni in 2 parti.
Le caratteristiche degli alberi di Classificazione: metodo semplice e intuitivo; progettato per l’identificazione di interazioni tra fattori; possibilità di trovare relazioni non lineari; capacità di costruire classi «omogenee» di rischio.
Albero di Sopravvivenza dall’evento renale combinato. I soggetti a maggior rischio erano quelli che presentavano un M score positivo al baseline, mentre il rischio era minimo in coloro che presentavano M=0 e proteinuria < 0,4 g/die
Usando un albero di Regressione, ancora la presenza di M positivo si associava in maniera significativa a un livello più alto di TA-Proteinuria, insieme a un eGFR < 90 ml/min.
In seguito venivano selezionati i 154 pazienti che avevano proteinuria al basale > 0,5 g/die, per verificare i fattori predittivi di una remissione della TA-Proteinuria al di sotto dei 0,5 g/die.
L’analisi della remissione della Proteinuria mostrava come i pazienti con più probabilità di remissione erano quelli più giovani, con M=0 alla biopsia e un eGFR > 90 ml/min
In conclusione: lo score M, la Proteinuria > 0,4 g/die e un eGFR < 90 ml/min espongono a un rischio aumentato di progressione di IgAN. I pazienti più giovani con M0= e eGFR > 90 hanno più probabilità di remissione della proteinuria. Gli alberi si sono dimostrati adeguati per la selezione di modelli prognostici combinati.