SCLEROSI PERITONEALE INCAPSULANTE ASINTOMATICA: CASO CLINICO

SESSIONE POSTER II

SCLEROSI PERITONEALE INCAPSULANTE ASINTOMATICA: CASO CLINICO

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Introduzione

La sclerosi peritoneale incapsulante (SPI) è una rara e seria complicanza della dialisi peritoneale (DP) cronica (incidenza 1-3%, mortalità 35-56.5%). (Garosi P et al – 2013) [1] (Brown EA et al – 2009) [2] (full text) (Marinangeli G – 2012). [3] (full text) Nei casi conclamati si manifesta con occlusione intestinale, ma talvolta la sintomatologia iniziale è aspecifica e la malattia può avere un decorso subdolo con una diagnosi tardiva.

Casistica e Metodi

Paziente 71 anni, in DP da 12 anni, ricoverata presso il reparto di Chirurgia nel Novembre 2012 per recidiva di un’ernia ombelicale. La paziente, affetta da idroureteronefrosi bilaterale congenita, presentava condizioni generali buone e non mostrava sintomi o segni addominali, salvo dolore evocabile nella sede dell’ernia. Assumeva ACE inibitori e calcio antagonisti da circa 20 anni e aveva presentato un episodio di peritonite da Staphylococcus Epidermidis risoltosi con terapia antibiotica specifica.

Risultati

Durante l’intervento si evidenziava, in aggiunta all’ernia ombelicale, un voluminoso laparocele mesogastrico che obbligava a esplorare la cavità addominale. Le anse del tenue apparivano conglutinate e ricoperte da peritoneo di colorito bruno, aumentato di consistenza e dall’aspetto “similcartonaceo” (Figura 1). Il restante ileo presentava le stesse caratteristiche, ma localizzate a livello del bordo antimesenterico dell’ansa. Non vi erano aderenze viscero-parietali.

All’esame istologico il peritoneo mostrava fibrosi di spessore fino a 3000-4000 micron, scarsi elementi infiammatori e grossolano ispessimento delle pareti vascolari con significativa riduzione del lume vascolare (Figura 2). (Garosi G, DI Paolo N – 2001) [4] (Garosi G – 2009) [5]

La tomografia computerizzata dell’addome evidenziava minimo ispessimento della parete peritoneale (Figura 3).

Alla luce dell’esame istologico si decideva per la rimozione del catetere peritoneale e il passaggio definitivo all’emodialisi. La paziente iniziava quindi terapia con solo tamoxifene (10 mg/die), ma dopo alcuni giorni, essendo totalmente asintomatica, decideva autonomamente di sospenderlo. A distanza di 16 mesi la paziente è rimasta totalmente asintomatica, in buono stato nutrizionale e di canalizzazione intestinale. 

Conclusioni

La nostra esperienza mostra che la SPI può svilupparsi in assenza di segni clinici evidenti. Tuttavia, considerata l’evoluzione del caso preso in esame, si potrebbe mettere in discussione la necessità di sospendere la DP in un paziente affetto da SPI fortemente motivato a continuare il trattamento dialitico peritoneale.