LO XILITOLO COME AGENTE OSMOLARE NELLA DIALISI PERITONEALE: EFFETTI SU CELLULE ENDOTELIALI DERIVANTI DA DONATORI DIABETICI.

Dialisi Peritoneale

LO XILITOLO COME AGENTE OSMOLARE NELLA DIALISI PERITONEALE: EFFETTI SU CELLULE ENDOTELIALI DERIVANTI DA DONATORI DIABETICI.

comunicazione

Figura 1 di 13.


Figura 2 di 13.

L’uso del glucosio quale agente osmotico nelle soluzioni per Dialisi Peritoneale (DP) risulta essere associato a numerosi danni morfologici e funzionali a carico della membrana peritoneale e a sfavorevoli effetti sistemici.


Figura 3 di 13.

Una riduzione del carico intraperitoneale di glucosio appare auspicabile e rappresenta una delle principali sfide della moderna DP.

Un nuovo approccio è rappresentato dall’impiego nella soluzione di DP di agenti osmo-metabolici, localmente biocompatibili, in grado di ridurre il carico peritoneale di glucosio senza compromettere la capacità ultrafiltrativa della soluzione e di mitigare in modo indipendente i disturbi metabolici spesso presenti.

Ne sono un esempio lo xilitolo e la L-carnitina


Figura 4 di 13.

Sia la carnitina che lo xilitolo presentano favorevoli caratteristiche fisico-chimiche e proprietà tali da farne ipotizzare l’uso combinato nella soluzione di DP.


Figura 5 di 13.

In questo lavoro, considerando che il diabete è la causa principale di insufficienza renale cronica terminale e che l’endotelio capillare è la principale barriera del peritoneo al trasporto di acqua e soluti, abbiamo confrontato la biocompatibilità di nuove soluzioni sperimentali contenenti xilitolo, l-carnitina e glucosio rispetto a soluzioni commerciali con bassi GDP contenenti esclusivamente glucosio, in colture di cellule endoteliali umane ottenute da cordoni ombelicali di donne sane o con diabete gestazionale.


Figura 6 di 13.

Le cellule endoteliali sono state ottenute da 10 soggetti di ciascun gruppo, e usate tra il terzo e il quinto passaggio in vitro. Le cellule endoteliali sono state esposte per 72 ore a ciascuna delle soluzioni di DP indicate nelle tabelle.


Figura 7 di 13.

I parametri valutati hanno compreso la capacità proliferativa e la vitalità cellulare, l’esposizione sulle membrane cellulari delle molecole di adesione VCAM-1 e ICAM-1 (markers di infiammazione che mediano l’adesione dei leucociti all’endotelio attivato) e i livelli intracellulari dei perossinitriti (marker di stress nitro-ossidativo).


Figura 8 di 13.

Nessuna delle soluzioni testate ha indotto cambiamenti nel potenziale proliferativo cellulare.


Figura 9 di 13.

La vitalità cellulare è risultata significativamente aumentata nelle cellule di controllo trattate con la soluzione sperimentale rispetto al basale.


Figura 10 di 13.

L’espressione di ICAM-1 è significativamente aumentata rispetto al basale in entrambi i tipi cellulari allorchè esposti alle soluzioni a base di glucosio.


Figura 11 di 13.

Risultati analoghi per quanto riguarda VCAM-1.


Figura 12 di 13.

I livelli intracellulari dei perossinitriti sono risultati significativamente ridotti dopo incubazione con le soluzioni sperimentali.


Figura 13 di 13.

I nostri risultati mostrano che l’esposizione di cellule endoteliali di controllo e diabetiche ad una soluzione di DP contenente xilitolo, carnitina e basso glucosio non sembra indurre un effetto pro-infiammatorio o stress nitro-ossidativo come riscontrato con soluzioni a base di solo glucosio. Poiché lo xilitolo è un basso secretagogo insulinico e ha un basso indice glicemico, mentre la carnitina migliora il metabolismo del glucosio, i nostri risultati pur preliminari suggeriscono che le soluzioni per DP contenenti agenti osmo-metabolici potrebbero rappresentare una soluzione di DP particolarmente indicata nei pazienti diabetici.