LA BASSA PREVALENZA IN DIALISI PERITONEALE È SEMPRE INDICE DI UN BASSO IMPEGNO? ALLA RICERCA DEL PERCHÉ

SESSIONE POSTER II

LA BASSA PREVALENZA IN DIALISI PERITONEALE È SEMPRE INDICE DI UN BASSO IMPEGNO? ALLA RICERCA DEL PERCHÉ

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RAZIONALE

Il nostro Centro adotta fin dal 2003 un percorso informativo ed educazionale all’avvio al trattamento dialitico peritoneale (DP), ormai ben strutturato e costituito da un gruppo multidisciplinare (nefrologo, IP, psicologo, dietista ed assistente sociale) con il compito di valutare la metodica dialitica più adatta al paziente (Fig. 1).

Come descritto in letteratura, un programma educazionale permette una maggior scelta della metodica dialitica domiciliare e quindi un incremento dei pazienti in DP (1-10).

Tuttavia, nella nostra esperienza, a  fronte di una scelta elevata (mediamente anche superiore al 50% dei pazienti inseriti nel percorso) e di una incidenza altrettanto significativa, la prevalenza dei pazienti in DP risulta poco soddisfacente (Fig. 2, 3).

Con questa analisi, abbiamo voluto valutare se, dietro il dato  negativo della bassa prevalenza,  possa celarsi una motivazione positiva.

CASISTICA E METODI

Sono stati valutati 293 pazienti che hanno effettuato il percorso informativo ed educazionale per l’avvio al trattamento dialitico nel periodo dal 01/01/2003 al 31/12/2012.

Si sono prese in considerazioni le valutazioni favorevoli al trattamento dialitico peritoneale e le indicazioni all’emodialisi (HD) per motivi clinici e socio-attitudinali.

Nella valutazione dell’ingresso alle metodiche dialitiche sono stati esclusi i pazienti deceduti, i pazienti trasferiti, i pazienti con ripresa parziale della funzione renale ed i pazienti che non hanno ancora iniziato il trattamento sostitutivo.

È stata valutata l’età media dei pazienti nelle due metodiche e la percentuale nelle varie fasce di età.

Sono stati valutati numericamente i pazienti iscritti in lista trapianto e i trapiantati provenienti dalle due metodiche.

RISULTATI

Le indicazioni favorevoli al trattamento dialitico peritoneale sono state attribuite a 141 pazienti (56%), indicazione rifiutata da 13 pazienti (9%); le sfavorevoli a 110 pazienti (44%), rifiutata da 3 (2.7%) (Fig 4). I pazienti deceduti prima della conclusione del percorso e dell’inizio del trattamento sono stati 58 (19.7%). I pazienti che non hanno ancora iniziato dialisi sono 32 (di cui 2 per parziale ripresa funzionale) (11.9%). I pazienti trasferiti ad altro Centro sono stati in numero di 10.

Nella realtà, nei 10 anni considerati, hanno iniziato il trattamento sostitutivo nel nostro Centro in totale 190 nuovi pazienti che avevano iniziato il percorso di cui 94 hanno iniziato DP e 96 HD.

L’età media dei 293 pazienti che hanno iniziato il percorso educazionale è di 68 anni (± 12.7), dei pazienti che hanno iniziato il trattamento HD è di 67.7 anni (±12.65) e DP è di 63.4 (±12.55) p=0.019.

Valutando le varie fasce di età si evidenzia che la percentuale dei pazienti con età dai 20 ai 60 anni che ha iniziato DP è del 36.17%  e HD è del 20.8% (fig.7); per la fascia d’età 61-70 anni è simile in DP e HD; maggiore è la percentuale dei pazienti che accede all’HD con età > 71 anni (Fig. 5).

Dei 190 pazienti che hanno iniziato la dialisi, 69 sono stati iscritti in lista trapianto: 47 (68.1%) in DP e 22 (31.9%) in HD. I trapiantati nel decennio considerato sono stati 70: provenienti dalla DP 29 e dalla HD 41. La percentuale dei pazienti trapiantati sul numero di pazienti trattati nel periodo considerato è 21.8% in DP e 9.8 in HD (Fig. 6)

L’incidenza percentuale media dei pazienti in DP nel periodo considerato è del 36.1% (±12.3), la prevalenza media è del 17.3% (±3.8).

CONCLUSIONI

Questi dati dimostrano che la bassa prevalenza del trattamento dialitico peritoneale nel nostro Centro può essere attribuita, oltre alle cause note (decessi e drop-out), anche, dato estremamente positivo e confortante, alla sospensione del trattamento dialitico per trapianto renale.

Risulta infatti più elevata la percentuale di pazienti “giovani” che accedono alla DP, rispetto a quelli che iniziano l’HD. Questo dato indica che nel nostro Centro il trattamento dialitico peritoneale è considerato “ponte” verso il trapianto.

1) Coover D et al ESRD treatment modalities: the patient does have the right to choose. Nephrol Nurse. 1982 Nov-Dec; 4(6): 13-8 [1] —2)Marron B et al, Spanish Group for CKD. Impact of end-stage renal disease care in planned dialysis start and type of renal replacement therapy: A Spanish multicentre experience. Nephrol  Dial Transplant  21: 51-55, 2006 [2] (full text) —3) Goovaerts T et al. Influence of a pre-dialysis education programme (PDEP) on the mode of renal replacement terapy. Nephrol Dial Transplant 2005 20: 1842-1847 [3] (full text) 4) Mehrotra R et al. Education research, peritoneal  dialysis, and the north American chapter of the international society for peritoneal dialysis. Perit Dial Intern 2005 Jan-Feb; 1: 14-15 [4] (full text) 5) Jager KJ et al. The effect of controindication and patient preference on dialysis modality selection in ERSD patients in The Netherlands. Am J Kidney Dis 2004 May; 43 (5): 891-9 [5] 6) Little J et al. Predicting a patient’s choice of dialysis modality: experience in a United Lingdom renal department. Am J Kidney Dis. 2001 May; 37 (5): 981-6 [6] 7) Mehrotra R. Looking for adequate return on investment: timing of educating patients about dialiysis modalities. Perit Dial Inter 2008; 28 (4): 347-8 [7] (full text) 8) Manns BJ et al. The impact of education on chronic kidney disease patients plans to initiate dialysis: a randomized trial. Kidney Int 2005; 68: 1777-83 [8] 9) Motiwala SS et al. Standardized preplanned patient  education  to encourage transfer from hospital hemodialysis to home dialysis. Perit Dial Int 2008 Jul-Aug; 28 (4): 403-7 [9] (full text) 10)Mehrotra R. Editorial Bridgin the care Gap Around Dialysis Initiation: Is CKD Education Part of the Solution? Am J kidney Dis. 2011; 58 (2): 160-161 [10]

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[8] Manns BJ, Taub K, Vanderstraeten C et al. The impact of education on chronic kidney disease patients’ plans to initiate dialysis with self-care dialysis: a randomized trial. Kidney international 2005 Oct;68(4):1777-83

[9] Motiwala SS, McFarlane PA Standardized preplanned patient education to encourage transfer from hospital hemodialysis to home dialysis. Peritoneal dialysis international : journal of the International Society for Peritoneal Dialysis 2008 Jul-Aug;28(4):403-7 (full text)

[10] Mehrotra R Bridging the care gap around dialysis initiation: is CKD education part of the solution? American journal of kidney diseases : the official journal of the National Kidney Foundation 2011 Aug;58(2):160-1